VIAGGIO NELL' UNIVERSO
PARTE V
Urano
Sono già passati sette anni dalle nostra partenza dalla Terra alla scoperta dell’universo. Abbiamo già visitato molti pianeti e siamo giunti alla nostra penultima tappa: Urano.
Durante il viaggio, che è stato davvero interessante, noi abbiamo trascorso la maggior parte del tempo a guardare la bellezza dell’universo, dei buchi neri, delle stelle, ci siamo anche messi a scherzare tra di noi e ad immaginare cosa poter esplorare sui due pianeti restanti ancora da visitare. Dopo anni di viaggio siamo finalmente arrivati a destinazione.
Sul pianeta Urano fa molto freddo, ma fortunatamente l’agenzia spaziale è riuscita a studiare le condizioni climatiche dei vari pianeti e a riprodurre delle tute adatte ai bisogni del nostro corpo. Le nostre tute spaziali sono fatte su misura per ognuno di noi e sono formate da ben undici strati, ognuno di essi con particolari caratteristiche, in base alla funzione cui è destinato. Dall’interno verso l’esterno si ha il primo e il secondo strato che servono per la termoregolazione del corpo e sono costituiti da una specie di calza maglia che viene a contatto con la pelle, intrecciata con dei tubicini in cui scorre dell'acqua fredda che conduce il calore lontano dal corpo portando una temperatura interna più bassa. La tuta ha un casco realizzato in policarbonato rigido e resistente al calore, mentre la visiera è laminata da un sottile strato d'oro, per proteggere la vista dalla luce diretta del Sole. I guanti sono dotati da ganci e di uno strato in gomma per la presa degli oggetti, invece le dita hanno un dispositivo di riscaldamento.
Noi abbiamo sempre a portata di mano un contenitore per l’acqua potabile, delle barrette energetiche e un “pannolone” per raccogliere le urine prodotte fuori dal veicolo spaziale.
Scendendo dalla nostra navicella spaziale visitiamo Urano.
La delusione è immensa perché non c'era niente tranne qualche particolare impronta. Mentre siamo in cerca di qualcosa di interessante, vediamo un'ombra e particolarmente incuriositi andiamo verso essa e ciò che troviamo è davvero esorbitante!
La “cosa” è un extraterrestre davvero mostruoso, basso, grosso e possiede due enormi occhi gialli che sembrano quasi uniti e per questo fa abbastanza impressione. Ha otto lunghe braccia con otto mani ognuna con tre dita viscide, due gambe abbastanza corte e due piedi enormi, un paio di lunghe antenne arricciate alla fine ed è tutto di un meraviglioso color blu elettrico.
La cosa che davvero non ci aspettavamo è che lui riusciva a parlare una lingua quasi comprensibile per noi.
Ci ha detto che il suo nome è Eliot, ed è l'ultimo uraniano. Questo simpatico alieno ci spiega che Urano è il settimo pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole, il terzo per diametro e il quarto per massa.
Esso porta il nome del dio greco del cielo, Urano, padre di Crono e a sua volta padre di Zeus. Urano è un pianeta gassoso e si può dire che è il fratello minore di Giove e di Saturno ed infatti ha molte analogie con essi, oltre che con Nettuno.
Questo pianeta è stato scoperto nel 1781 da Hershel.
Eliot ricorda ancora quando milioni di anni fa, un meteorite ha colpito un polo del suo pianeta causando la morte di tutti gli uraniani tranne che di lui e l’inclinazione dell’asse, rivolta ora verso il Sole, infatti ormai la sua rotazione avviene da Est verso Ovest. Eliot spiega poi che il suo pianeta è circondato da un sistema di anelli e possiede quindici satelliti.
Dalla Terra riceviamo un messaggio dove c'è scritto che è il momento di ripartire.
Dopo aver raccolto dei campioni di Urano e aver piantato la prima bandiera italiana sul pianeta, salutiamo il piccolo Eliot, il quale voleva venire con noi perché si sentiva tanto solo e allora per consolarlo gli regaliamo un piccolo orsetto di peluche nonché nostra mascotte, così si ricorderà di noi.
In seguito riforniamo la navicella con del gas e partiamo verso una nuova destinazione:Nettuno.