Isis rivendica attacco in Germania: "Vendetta per la Palestina", 3 morti e 8 feriti
Un cittadino siriano sarebbe stato arrestato in Germania dalla polizia in relazione all'attacco con coltello che ieri sera a Solingen ha provocato 3 morti e otto feriti. Lo rende noto la Bild citando proprie fonti dopo che le forze speciali della polizia hanno fatto irruzione nel centro di accoglienza profughi nella cittadina. Al momento la polizia non ha confermato l'arresto. Il centro per i richiedenti asilo si trova a soli 300 metri dal Fronhof, il luogo dell'attacco, e a 150 metri dal punto in cui gli investigatori hanno trovato nel pomeriggio il coltello con cui l'aggressore ha ucciso tre persone e ne ha ferite gravemente otto.
Lo Stato islamico (Isis) ha rivendicato la responsabilità dell'attacco con coltello a Solingen, in Germania. La rivendicazione è stata diffusa attraverso l'agenzia dell'Isis al-Amaq.
Nella nota il gruppo ha affermato che l'aggressore è un "soldato dello Stato islamico" e ha attaccato un "raduno cristiano". L'attacco, prosegue la rivendicazione, è stato condotto "per vendicare i musulmani in Palestina e ovunque".
L'attacco e le vittime
Il killer che ha ucciso una donna di 56 anni e due uomini di 57 e 67 anni durante le celebrazioni del 650esimo anniversario della città tedesca. L'aggressore, che avrebbe urlato "Allahu Akbar", come ha spiegato un portavoce del ministero dell'Interno del Nord Reno-Vestfalia era riuscito a scappare sfruttando il panico generato dall'attacco.