Letta vede Conte: Malpezzi verso guida senatori Pd
Enrico Letta ha aperto "il cantiere" con il M5s, incontrando per più di un'ora Giuseppe Conte. Il faccia a faccia è servito ad avviare il dialogo sulle alleanze, prima di tutto sulle amministrative. Letta e Conte intendono vedersi con cadenza quasi periodica. Avranno tempo. Il segretario Pd ha invece già chiuso il capitolo capigruppo, portando a casa l'arrivo di una donna sia alla Camera sia a Palazzo Madama. Il presidente dei senatori, Andrea Marcucci, ha convocato una conferenza stampa per annunciare il passo indietro e indicare come sua "erede" Simona Malpezzi. I toni usati verso il segretario dem sono stati crudi: "Il metodo non mi piace", ha detto Marcucci. Alla Camera, invece, i giochi non sono ancora chiusi e il voto potrebbe essere rinviato all'inizio della prossima settimana, anche se Debora Serracchiani, che è in 'ballottaggio' con Marianna Madia, sembra in pole per sostituire Graziano Delrio. La giornata di Letta è cominciata con la prima riunione della nuova segreteria, per stabilire il metodo di lavoro. Mentre nel pomeriggio il segretario dem ha incontrato il presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Il faccia a faccia fra Conte e Letta c'è stato in tarda mattinata. "Si apre un cantiere" - hanno detto entrambi - in primis sulle amministrative, che il segretario Pd interpreta come test anche nell'orizzonte dell'alleanza per le politiche. Per Conte, "chi va da solo è meno efficace". Proprio il tema alleanze, però, avrà bisogno di un lungo lavoro. A livello nazionale, Letta punta a un centrosinistra largo che dialoghi con il M5s. Ma mettere insieme renziani e pentastellati non sarà facile. E poi c'è la questione Roma, con il M5s che sostiene Virginia Raggi e il Pd che è alla ricerca del suo candidato. Si è fatto il nome dell'ex ministro del Tesoro Roberto Gualtieri, ma in campo ci sarebbe pure l'ipotesi Nicola Zingaretti, anche se lui continua a negare. Resta poi il tema della "legge elettorale", che è rimasta sullo sfondo. Anche su quella le visioni sono diverse: Letta vuole un maggioritario, il M5s il proporzionale. Conte e Letta hanno comunque mostrato soddisfazione per l'incontro. E' stato "molto positivo" ha scritto il segretario Pd su Twitter, parlando di "due ex che si sono entrambi buttati, quasi in contemporanea, in una nuova affascinante avventura". Incontro "molto utile", ha commentato Conte. In casa, Letta ha segnato un punto. Domattina i senatori voteranno il nuovo capogruppo. Marcucci ha lanciato una sfida al segretario: "Ci vuole coerenza, voglio vedere i candidati sindaci alle amministrative, mi auguro che anche lì ci siano tante candidate e che non ci sia un veto a una segretaria donna". Ma poi si è fatto da parte, chiedendo che venga votata all'unanimità Simona Malpezzi. "Sarebbe molto bello - ha detto la senatrice - se tra le prime firme di sottoscrizione della mia candidatura ci fossero quelle delle donne del gruppo". I commenti arrivati dalle varie aree del partito non fanno pensare che domani ci saranno sorprese. Anche lei, come Marcucci, è della corrente Base riformista, gli ex renziani. Dovrà lasciare il posto da sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento. Per quel ruolo, in pole c'è Caterina Bini, ma circola anche il nome di Caterina Biti, entrambe senatrici, entrambe di Base Riformista. Insomma, l'equilibrio interno non dovrebbe mutare: la trattativa con Letta è seguita da Luca Lotti, che guida la corrente. Per la Camera, oltre che di Debora Serracchiani è in campo il nome di Marianna Madia. Se, come al momento pare più probabile, verrà scelta Serracchiani, resteranno vuote due caselle, visto che è vicepresidente del partito e presidente della commissione Lavoro. I dem avrebbero i numeri per mantenere la guida della commissione, ma non è detto che non rischino di perderla, nel caso subentrino questioni di equilibrio fra le varie forze. Se il voto al Senato è atteso per domattina, quello per la nuova capogruppo alla Camera potrebbe arrivare la prossima settimana. Letta sarà comunque all'assemblea dei deputati, convocata per proseguire il dibattito iniziato ieri.