Appalti truccati negli ospedali di Catanzaro: 22 persone indagate
Militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno eseguito perquisizioni, su delega della Procura un' attività di polizia giudiziaria, in relazione a indagini sulle forniture di beni e servizi nel settore sanitario. Sono 22 le persone indagate, a vario titolo, per corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà della scelta del contraente. I controlli sono in corso in uffici amministrativi e reparti delle Aziende ospedaliere "Pugliese-Ciaccio" e "Mater Domini", Università "Magna Graecia" e Asp di Cosenza, aziende private e domicili personali degli indagati.
L'indagine riguarda, al momento - secondo quanto riferito dagli investigatori - alcune procedure amministrative indette dalle Aziende ospedaliere e dall'ateneo catanzarese per l'approvvigionamento di attrezzature sanitarie (fra cui sistemi di medicina nucleare e macchinari di diagnostica per immagini), per i servizi di laboratorio analisi e per il reclutamento di personale sanitario presso i due nosocomi. Ulteriori approfondimenti sono parallelamente in corso su alcune aziende del settore farmaceutico-medicale, fra le quali anche operatori di carattere multinazionale, operanti sul territorio italiano. Le operazioni hanno visto l'impiego di circa 130 militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, supportati dai Reparti del Corpo competenti per territorio nelle nelle province di Catanzaro, Asti, Milano, Caserta, Napoli e Reggio Calabria.
"La sanità calabrese è nel pieno di una crisi senza precedenti, come confermano le perquisizioni che su mandato della Procura guidata da Nicola Gratteri la Guardia di Finanza sta eseguendo negli ospedali di Catanzaro e in uffici dell'Asp di Cosenza a proposito di procedure amministrative per l'acquisto di beni e servizi". Lo affermano, in una nota, i deputati M5S Paolo Parentela e Giuseppe d'Ippolito. "Ci sono troppi elementi - proseguono Parentela e d'Ippolito - che allarmano: bilanci nebulosi e non approvati, dirigenti interdetti, appetiti criminali, aziende sciolte per infiltrazioni, pesanti lungaggini nel settore regionale Autorizzazioni e Accreditamenti e peraltro nuovi possibili casi di clientele e di affari di funzionari pubblici insieme a privati. Ce n'è abbastanza per indurre il governo nazionale ad intervenire in maniera ancora più decisa sulla gestione, l'organizzazione, la contabilità e gli acquisti riguardanti la sanità pubblica della Calabria. Con forza chiediamo al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al ministro dell'Economia, Daniele Franco, di promuovere un Tavolo tecnico e politico sulla sanità calabrese, in quanto, soprattutto con l'impennata dei contagi e il blocco delle attività ospedaliere ordinarie, la Calabria rischia effetti devastanti sul piano della tutela della salute". "A riguardo - concludono Parentela e D'Ippolito - avvieremo a stretto giro le necessarie interlocuzioni, nell'interesse dei malati e di tutti i cittadini calabresi".