Leggendo in classe il brano “Vivere in un ospizio” tratto dal libro Le avventure di Oliver Twist, abbiamo fatto un lavoro di scrittura
Immagina di essere un amico di Oliver e di aver assistito alla scena raccontata nel brano. Scrivi una pagina di diario in cui rivivi quanto accaduto a Oliver. Tu, quindi, sei presente all’avvenimento ma vivi la vicenda da spettatore non in prima persona, poiché assisiti a quanto accade al tuo amico. Ricorda che esso verrà trovato e diventerà una fonte storica indiretta.
Caro diario,
sono ormai vecchio e dopo una vita di lavoro, passo le mie giornate a guardare il mare fumando la pipa e scrivendo il mio diario. Oggi ho visto passare un ragazzino, che mi ha ricordato un mio compagno di orfanotrofio, molto coraggioso che, nella sua vita, oltre a vicende tristi e dure, ha avuto fortuna e una vita ricca e felice.
A quel tempo però la vita era dura per tutti, Oliver era capitato all’ ospizio dove vivevo io. Anche lui, fra rimproveri che a turno ci beccavamo tutti, le mazzate del signor Bumble e le decisioni del “Consiglio”, cercava di adattarsi a questa nuova vita da orfano. Un episodio in particolare mi è rimasto impresso, perché un po’ tutti fummo colpevoli di ciò che gli successe.
Non si può certo dire che il cibo che ci davano fosse abbondante e nutriente, perché consisteva in un mestolo di farinata che noi, resi voraci dalla fame, divoravamo restando però sempre affamati. Uno di noi un giorno sbottò dicendo che, se non si fosse saziato con un’altra scodella di quella mistura, avrebbe divorato il compagno che gli dormiva accanto, che era piccolo e tenero. Tutti noi gli credemmo come allocchi.
Tenemmo una riunione per decidere chi dovesse essere a parlare col direttore e uscì il nome di Oliver. Quella sera, dopo cena, Oliver divorato dalla fame e reso coraggioso dalla disperazione andò dal direttore a chiedergli un’altra scodella di farinata. Inutile dire l’effetto che ebbe quella richiesta sui membri del Consiglio i quali, non avendo mai dimostrato nessuna carità cristiana nei nostri confronti, non potevano tollerare di essere sfidati. Essendo furiosi, segregarono il povero Oliver e addirittura offrirono dei soldi a chi avesse preso Oliver come apprendista in qualunque professione. Quell’episodio mi rimase impresso.
Ora torno al presente, continuerò a fumare la mia pipa guardando il mare. Non ti preoccupare, caro diario, ritornerò a scrivere domani.