Chiaramonte, ultimo saluto al senegalese annegato a Marina di Ragusa
L’ultimo saluto a Ndour Samba Kane, il senegalese di 57 anni, morto il 12 giugno scorso, a Marina di Ragusa. L’uomo, ospite del progetto Sprar/Siproimi, della cooperativa “Nostra Signora di Gulfi” di Chiaramonte, si era recato al mare insieme ad altri immigrati. Mentre si trovava nello specchio d’acqua antistante la spiaggia, ha accusato un malore. Portato a terra dagli accompagnatori della cooperativa e dai bagnini, non si è più ripreso. L’ispezione cadaverica ha accertato che la morte è intervenuta per arresto cardiaco.
Giovedì sera nel cimitero di Chiaramonte Gulfi, si è svolto il funerale, con la Salat al-Janazah (Preghiera del Defunto): a guidarla l’Imam di Catania, Kheit Abdelhafid, presidente della Comunità Islamica di Sicilia. Erano presenti il sindaco, Sebastiano Gurrieri, il viceprefetto Ferdinando Trombadore, il vicario foraneo, don Salvatore Vaccaro, in rappresentanza della Diocesi, Maria Luisa Grisafi, del Servizio Sprar del Ministero dell’Interno, Diop Pape Madoke, di Agrigento, rappresentante della Comunità senegalese, incaricato dal Consolato senegalese di Sicilia e Calabria. A Chiaramonte è arrivato anche un cugino di Samba, Malik Sakho, che vive a Sanremo. Erano presenti anche il comandante della stazione dei carabinieri, luogotenente Alberto Bruno, il gruppo di Protezione civile comunale, rappresentanti della comunità islamica di Vittoria. Ad accoglierli Gianvito Distefano, presidente della cooperativa “Nostra Signora di Gulfi”, che gestisce i progetti Sprar-Siproimi, insieme alla cooperativa Fo.Co. Il rito funebre, causalmente, si è svolto nella “Giornata del Rifugiato”.