Il diritto allo studio è legge all'Ars, per il M5s non cambia nulla
Con voti 37 voti a favore e 18 astenuti, nel corso della seduta di oggi l'Ars ha approvato il disegno "Disposizioni in materia di diritto allo studio". "Una legge praticamente inutile che non cambia di una virgola i problemi della scuola e degli studenti".I deputati M5S, componenti della commissione Cultura dell'Ars (Di Caro, Di Paola, Schillaci e Trizzino) motivano in questo modo l'astensione del proprio gruppo in occasione del voto sul ddl diritto alo studio. "Questa legge - commenta Di Caro - individua svariati problemi del mondo scolastico senza però fornire concrete soluzioni per questi, anche perché è assolutamente priva di idonea copertura finanziaria. Si ha l'impressione - continua il deputato - di aver voluto fornire a Musumeci qualcosa da poter brandire a favore di telecamere per coprire il vuoto quasi assoluto di questo governo". "Il governo Musumeci - spiegano i deputati - ha cassato ogni nostra proposta che era frutto di incontri e concertazione con i comitati studenteschi e gli operatori del mondo della scuola. In questa legge non ci sono soluzioni per i problemi infrastrutturali, non ci sono soluzioni per le questioni abitative, non ci sono soluzioni per i pendolari. Zero tagliato". "Il ddl di Lagalla è una sorta di libercolo con una serie di linee guida di una scuola ideale, ma - affermano - senza soluzioni concrete e interventi per realizzarli. Morale, l'assessore Lagalla si assume la responsabilità di dilatare la frattura tra il governo regionale e il mondo della scuola. Una scelta su cui noi non vogliamo avere responsabilità alcuna".