Tempo pieno e mensa scolastica a Comiso, Bellassai (PD) incalza sindaco e assessore
Il capogruppo del Pd al Consiglio comunale di Comiso, Gigi Bellassai, ha presentato una interrogazione al sindaco e all’assessore alla Pubblica istruzione avente per oggetto il mancato sostegno del tempo pieno e alcune criticità nel servizio mensa scolastica. “Vorremmo conoscere le ragioni – scrive Bellassai – della mancata attivazione del tempo pieno nelle classi prime delle scuole primarie del nostro territorio per le gravi difficoltà nel servizio mensa e la situazione di emergenza riguardante gli scodellatori, nonché le problematiche relative al personale di supporto alle attività scolastiche. Non ci sono dubbi sul fatto che il tempo prolungato a scuola, ovvero l’attivazione del tempo pieno, sia un elemento fondamentale per migliorare la qualità dell’istruzione e per rispondere alle esigenze delle famiglie. Bellassai chiede le ragioni per cui, “nonostante la richiesta di numerosi genitori e la necessità di conciliare la vita familiare e lavorativa, il servizio di tempo pieno non è stato attivato nelle scuole primarie. Chiedo di conoscere le motivazioni di tale decisione e le eventuali soluzioni che l’Amministrazione comunale intende adottare per rispondere a tale esigenza, anche in vista dell’anno scolastico successivo”. L’altro nodo concerne il servizio mensa scolastica che “risulta essere fortemente carente e parziale, con molte classi che non possono usufruire del pasto scolastico regolarmente, creando disagi alle famiglie e agli alunni, in particolare per le classi prime, che sono state bloccate a causa della mancanza del servizio mensa. Quali azioni l’Amministrazione intende mettere in atto per garantire la piena attivazione del servizio mensa per tutte le classi. Segnalo, altresì, la grave carenza di scodellatori comunali, con conseguente carico di lavoro che grava sulle insegnanti, costrette a scodellare i pasti agli alunni pur non essendo adeguatamente preparate né protette da strumenti idonei. Le insegnanti, infatti, sono obbligate a lavorare in situazioni di rischio, senza il giusto supporto”.