Nuove esplosioni in Libano, 14 morti e centinaia di feriti per lo scoppio di walkie talkie e radio
E' salito a 14 il numero dei morti nelle esplosioni simultanee dei walkie talkie oggi a Beirut e in diverse località del sud del Libano. Lo riferisce il ministero della Salute libanese. Oltre ai nove morti ci sono centinaia di feriti (450 secondo l'ultimo bilancio). Lo riferiscono i media libanesi. Alcuni strumenti radio sono esplosi durante funerali di persone uccise nell'attacco hacker di ieri con i cercapersone. Sui social circolano video di persone a terra, ferite o morte, a Beirut e nella Bekaa. Ieri gli attacchi attraverso i cercapersone avevano causato 12 morti e 2800 feriti.
Anche nella città di Sidone e in altre località meridionali del Libano, si registrano esplosioni di sistemi collegati ai pannelli solari e di macchine per le impronte digitali. Lo riferiscono media locali a Beirut.
Il governo di Beirut si sta preparando a "possibili scenari" di un grande attacco israeliano. Lo ha detto il premier libanese Najib Mikati, secondo l'agenzia di stampa libanese Nna, ripresa dalla Dpa. Nella riunione il capo del comitato di emergenza del governo, Nasser Yassin, ha dichiarato: "Abbiamo presentato i possibili scenari in caso di attacchi israeliani diffusi".
Il capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah Hashem Safieddine ha minacciato pubblicamente la vendetta per il secondo giorno di esplosioni in Libano di dispositivi in dotazione ai membri del gruppo sciita filoiraniano. "Questi attacchi saranno sicuramente puniti in modo unico, ci sarà una vendetta sanguinosa", ha detto, citato dal Times of Israel. Safieddine è cugino e stretto collaboratore del leader Hasan Nasrallah. "Il nemico dovrebbe sapere che non siamo sconfitti, che non ci piegheremo, che non ci ritireremo e che non saremo influenzati da ciò che sta facendo", ha detto.
Le immagini sui social e sui media libanesi sulle esplosioni di oggi in diverse parti del Libano mostrano diversi dispositivi radio Vhf di marca Icom (società giapponese), modello IC-V82, danneggiati o semi distrutti. Lo riferisce il Guardian.
Le esplosioni dei walkie talkie sarebbero state causate da "batterie trappola" dotate di esplosivo, importate da Hezbollah due settimane fa. Lo riferiscono fonti al media saudita Al-Hadath. Le batterie erano integrate nei dispositivi Icom-V8