Macello comunale di Modica, Salvatore Terranova (Flai Cgil): ha i giorni contati
"Il macello comunale ha i giorni contati! Questa è la considerazione che viene naturale fare. Visto il totale silenzio dell’Ente-Comune su un servizio pubblico che da esso dipendente e che ad esso compete decidere se farlo rimanere pubblico, pur affidandone la gestione mediante gara di appalto. O, invece, come potrebbe far presagire il silenzio, lo si vorrebbe mettere da parte, a binario morto, per consentire a qualche grosso imprenditore privato di costruire un nuovo macello - una struttura e una gestione totalmente private - cui viene fatto assumere un ruolo di rilevanza nel mercato delle carni"? Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Flai Cgil di Ragusa, Salvatore Terranova (nella foto).
"Sta forse qui il rebus del macello! - continua - il troppo, eccessivo ed inspiegabile silenzio del Comune induce tantissimi cittadini a pensare ad un disegno diverso che non coincide con la pluridecennale esperienza di un macello pubblico al servizio del territorio e di tantissime aziende che rappresentano l’ossatura economica di Modica. La Flai Cgil ha proposto all’Assessore allo Sviluppo Economico di Modica di mettere attorno ad un tavolo le parti (Asp Ragusa, Azienda e sindacato) per aprire un confronto teso a verificare la disponibilità dell’azienda ad assolvere le prescrizioni obbligate dal provvedimento di sospensione dell’Asp, e quindi la possibilità di ripristinare il servizio, ma l’Assessore ha chiaramente detto di non ritenere, in questo contesto, di fare tale scelta. Allora sia chiara una cosa una volta per tutte: è competenza del Comune riallacciare dialogo tra le parti e individuare una soluzione alla problematica se ha davvero a cuore le sorti del macello pubblico e dei dipendenti che vi sono impiegati.
Il Comune deve essere chiaro. Deve dire cosa intende fare, non può lasciare tutto in sospeso. Non può fare la scelta di far decantare la crisi e poi uscire l’asso. Perché tutto ciò diverrebbe una scelta inspiegabile ed incomprensibile; perché se il servizio è pubblico ed è del Comune, pensiamo che ad esso competa, se lo vuole ancora gestire secondo coordinate pubbliche, avviare il primo passo e nel più breve tempo possibile risolvere il blocco che sta danneggiando le aziende e i lavoratori del macello comunale.
Il macello comunale pubblico è una attività economica importante. Un servizio da cui dipendono tantissimi allevatori e il modo migliore di tutelarli - conclude Terranova - pensiamo sia quello di una attività sotto il controllo e la gestione pubblica. Al contrario, consentire ad un privato – nel caso dovesse essere questo il recondito obiettivo - di mettere su un macello potrebbe significare favorire una qualche grande azienda, che diventa prevalente sul resto delle altre aziende, magari perché più piccole e meno capaci di determinare il mercato".