Papa Francesco a Trieste: 'Indifferenza è cancro della democrazia'
"L'indifferenza è un cancro della democrazia". A mettere in guardia da questo atteggiamento che può colpire i corpi sociali è stato Papa Francesco dal palco di Trieste dove sta partecipando alla 50.ma Settimana sociale dei cattolici italiani. Il Papa ha poi notato "il numero ridotto di chi è andato a votare" chiedendo di non sottovalutare il fenomeno. Da qui il suo "incoraggiamento a partecipare, affinché la democrazia assomigli a un cuore risanato", anche se non si è nascosto che, in una fase come quella che stanno vivendo le democrazie, "per questo occorre esercitare la creatività"."La democrazia - ha quindi aggiunto - richiede sempre il passaggio dal parteggiare al partecipare, dal 'fare il tifo' al dialogare"."Finché il nostro sistema economico-sociale produrrà ancora una vittima e ci sarà una sola persona scartata, non ci potrà essere la festa della fraternità universale. Una società umana e fraterna è in grado di adoperarsi per assicurare in modo efficiente e stabile che tutti siano accompagnati nel percorso della loro vita, non solo per provvedere ai bisogni primari, ma perché possano dare il meglio di sé, anche se il loro rendimento non sarà il migliore, anche se andranno lentamente, anche se la loro efficienza sarà poco rilevante", ha fatto notare il pontefice.Francesco ha voluto indicare anche i segni di speranza e i germogli positivi che si incontrano nelle nostre società, chiedendo di valorizzarli e seguirli. "Persino nei campi dell'economia, della tecnologia, della politica, della società. - ha sottolineato ai circa 1200 partecipanti, di cui oltre 80 vescovi - Pensiamo a chi ha fatto spazio all'interno di un'attività economica a persone con disabilità; ai lavoratori che hanno rinunciato a un loro diritto per impedire il licenziamento di altri; alle comunità energetiche rinnovabili che promuovono l'ecologia integrale, facendosi carico anche delle famiglie in povertà energetica; agli amministratori che favoriscono la natalità, il lavoro, la scuola, i servizi educativi, le case accessibili, la mobilità per tutti, l'integrazione dei migranti"."La fraternità - ha concluso il Papa - fa fiorire i rapporti sociali; e d'altra parte il prendersi cura gli uni degli altri richiede il coraggio di pensarsi come popolo".