Autostrada e raddoppio della Ragusa-Catania, Firrincieli (M5S): questione di "campanile"
“Si sta facendo un gran parlare in questi giorni, e legittimamente direi, di vicende che riguardano l’autostrada sul nostro territorio, dal definanziamento del tratto Modica-Scicli alla parzializzazione, così come è stata definita dai vertici del Cas, della Modica-Ispica. Vorrei formulare, in proposito, una mia riflessione”. A dirlo è il consigliere comunale dei Cinque Stelle di Ragusa, Sergio Firrincieli, già candidato sindaco nelle scorse amministrative. “Per stessa ammissione, tra le righe, del presidente del Cas – chiarisce Firrincieli – abbiamo parzialmente avuto conferma di quello che già sapevamo. E cioè che l’apertura a tappe forzate della Modica-Ispica è stato frutto di una sollecitazione pressante del territorio ma, ancora di più, della politica locale. Questo per dare motivo di soddisfazione a tutti i modicani per non parlare dei cittadini del comprensorio. Tutti soddisfatti, insomma, per il fatto, al di là delle parzializzazioni annunciate, di potere contare su un itinerario autostradale che li conduce sino a Catania, passando per Siracusa. Al momento i bottoni della politica sono premuti con maggiore frequenza proprio a Modica e, quindi, è questo il territorio che ne sta traendo i maggiori benefici. Il definanziamento della Modica-Scicli dopo che i fondi sono stati dirottati per il Ponte? Secondo me, checché ne dica l’on. Abbate, è difficile che possano essere recuperati. E i ragusani? Anche loro potranno beneficiare di risultati, sebbene più a media scadenza. In che senso? I lavori relativi alla costruzione del raddoppio della Ragusa-Catania sono già iniziati. Male che vada potranno passare altri tre-quattro anni prima di potere contare su un itinerario all’altezza della situazione che unisca i due capoluoghi. Quindi, anche questa porzione di popolazione iblea vedrebbe soddisfatte le proprie esigenze. Per il resto, sarebbe tutto molto al di là da venire. Ecco perché di Modica-Scicli è difficile che se ne ritorni a parlare per non dire degli altri tratti che servirebbero per il completamento sino a Gela. Tutto, al momento, rimane lettera morta. Purtroppo, non si comprende che il collegamento sino a Gela potrebbe essere parte di un raccordo insulare per garantire servizi e favorire lo scambio di merci oltre che il turismo. Il problema è quello di accontentare i singoli campanili. Oggi quello di Modica, tra tre anni e mezzo, indicativamente, quello di Ragusa".