Open Arms, a Palermo difesa di Salvini: "Su banco imputati linea politica"
"Ennesima udienza che dimostra che sul banco degli imputati c'e' una linea politica e non una condotta. De Falco, infatti, ha ricordato che Giuseppe Conte aveva indicato come linea politica del governo che i migranti dovevano sbarcare solo dopo la redistribuzione, dunque era condivisa e legittima l'attesa di qualche giorno". Così fonti della difesa dell'ex ministro dell'Interno, Matteo Salvini, dopo la deposizione di oggi del comandante Gregorio De Falco, ex senatore M5s, ascoltato come teste nell'ambito del processo a Palermo relativo alla vicenda dell'imbarcazione Open Arms. Salvini è imputato per sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio per aver ritardato, nell'agosto del 2019, lo sbarco di 147 migranti.
Nella Guardia Costiera libica ci sono "tanti delinquenti" ed è questo a renderla poco attendibile nella gestione dei soccorsi in mare. Lo ha detto il comandante Gregorio De Falco, capo del reparto operativo della Capitaneria di porto di Napoli, deponendo a Palermo al processo al ministro Matteo Salvini sui ritardi nello sbarco della Open arms. Rispondendo a una domanda della difesa, ha detto che considera delinquenti alcuni componenti della guardia costiera libica perché sono "stati in galera proprio in Libia" e che non si può considerare un approdo sicuro un posto dove "i migranti sono schiavizzati e le donne sono violentate".