Fuggono dall'Hotspot di Pozzallo, in 3 trovati in un 'Intercity' a Siracusa
I treni, in Italia, spesso ritardano per guasti tecnici o calamita' naturali, o per il gesto di un suicida che si e' tolto la vita gettandosi sui binari. Accade, pero', che il ritardo sia causato da chi la vita ha gia' rischiato di perderla attraversando il mare alla meno peggio; e un moderno e solido Intercity, rispetto alla barca rappezzata con cui e' sbarcato in Europa, appare come una corazza. Nel bagno dell'Intercity per Roma che sarebbe dovuto partire ieri da Siracusa alle 19 si erano rifugiati tre ragazzi eritrei, tre minori, arrivati sulle coste sudorientali dell'isola e fuggiti poi dall'hotspot di Pozzallo. Spinti dal timore di essere rispediti nel loro paese di origine, hanno raggiunto Siracusa ma sono stati individuati dalla polizia. Dal bagno e' partita una trattativa che ha visto gli eritrei 'aggrapparsi' a quel treno per non perdere le speranze di una vita migliore. I ragazzini, infine, hanno ceduto e sono stati trasferiti a Pozzallo mentre il treno e' ripartito con una ora e mezza di ritardo, costato a loro una denuncia per interruzione di pubblico servizio (da uno a cinque anni di reclusione, la pena prevista): fatto insolito in un Paese in cui tanti treni viaggiano raramente in orario e con ritardi che non hanno mai responsabilita' accertate.