Gela, 46 anni di servizio nell'Arma: il libro del maresciallo Resciniti è anche memoria storica
Una vita dedicata all’Arma”. Il maresciallo dei Carabinieri Domenico Resciniti, presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Gela, ha riassunto in un libro fresco di stampa i suoi 46 anni di servizio nella Benemerita. Nel compendio di questo lavoro - “in minima parte autobiografico”, - l’ex comandante delle stazioni di Niscemi e Gela, che ha operato anche nei comuni di Mazzarino e Riesi (e in altri centri della Sicilia e della Campania), oltre ad evidenziare il lato umano del rappresentante delle Istituzioni, ha ripercorso i lunghi periodi della storia criminale gelese e dell’intero Nisseno.
Il volume, corredato dai servizi giornalistici che si occuparono della strage di Gela e dei bambini di Niscemi, e da tanti altri fatti trattati dai media nazionali, è stato definito dall’autore “un’antologia di storie e di memorie”.
Resciniti, punto di riferimento anche degli storici che si occupano dello sbarco alleato, tra cui Fabrizio Carloni, ha donato la sua fatica letteraria ai soci dell’Associazione intitolata al Maresciallo Ordinario Sebastiano D’Immè, medaglia d’oro al valor militare alla memoria, agli eredi degli eroi citati nel volume e alle scuole cittadine.
Nato a Roscigno, in provincia di Salerno, nel 1950, da qualche tempo Cavaliere della Repubblica, Resciniti vantava nell'Arma, prima del pensionamento, oltre alla sua presenza, anche quella di 12 suoi familiari: un figlio, un fratello, il proprio suocero, un genero, tre cognati, tre nipoti e due cugini. Non è stato soltanto un carabiniere – è stato scritto - ma una sorta di memoria storica vivente di una città martoriata dalla criminalità.