Reggio Calabria, infiltrazioni della 'ndranghetta nelle scommesse on line: sequetrati 500 mila euro a imprenditore
La Guardia di finanza di Reggio Calabria e lo Scico, nell'ambito di un'indagine sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel settore delle scommesse on line, hanno eseguito un provvedimento di sequestro di beni per un valore di 500 mila euro emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale a carico di un imprenditore di Gioia Tauro, Santo Furfaro, di 57 anni, titolare di un'attività in Toscana nel comparto che è stato oggetto dell'attività investigativa.
Allo stesso imprenditore è stata applicata, inoltre, la misura di prevenzione del divieto di essere titolare di licenze o abilitazioni nel settore commerciale e di essere iscritto ad albi o registri finalizzati a partecipare ad appalti pubblici.L'attività investigativa è stata coordinata dalla Dda di Reggio Calabria.
Santo Furfaro era già stato coinvolto in passato nell'indagine "Galassia" condotta dal Nucleo di polizia economica e finanziaria di Reggio Calabria con il supporto sempre dello Scico. L'indagine aveva portato alla scoperta di "un sofisticato ed altamente remunerativo sistema criminale", riferiscono gli investigatori, finalizzato all'illecita raccolta di scommesse on line attraverso importanti bookmakers esteri aventi sede, in particolare, in Austria ed a Malta.
È in quest'ambito che Furfaro avrebbe svolto il ruolo di promotore ed organizzatore del sistema illecito di raccolta delle scommesse. Tanto che all'epoca era stato rinviato a giudizio con l'accusa di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso.
Furfaro, anche dopo l'adozione dei primi provvedimenti giudiziari a suo carico, avrebbe continuato a svolgere la propria attività imprenditoriale nel settore delle scommesse on line. Lo stesso imprenditore, inoltre, avrebbe acquisito la proprietà di numerosi immobili.