L'assemblea approvail 'Nuovo manifesto' ed il regolamento del congresso
L'assemblea del Pd ha approvato il nuovo manifesto del partito e il regolamento per il congresso. Il documento di valori è passato con 18 voti contrari e 24 astenuti, le norme per il congresso hanno avuto l'ok con 11 contrari e 24 astenuti. L'assemblea ha anche approvato il manifesto per il Nuovo Pd con 18 voti contrari e 22 astenuti.
Letta chiude citando “Canto delle tre tende”
"Ci sono fasi politiche in cui non ti bastano tre telefoni per rispondere a chi ti chiama e fasi in cui ne basta uno e avanza, perché non ti chiama più nessuno. Io mi appresto a vivere questa fase, ma le fasi politiche sono molto veloci oggi, quindi vivetele con autenticità". Così Enrico Letta, al termine dell'assemblea nazionale del partito.
Un Enrico Letta “evangelico” chiude l'assemblea del Pd e, idealmente, il suo mandato da segretario con il "Canto delle tre tende": un canto liturgico che racconta del dialogo tra Gesù e i suoi apostoli accampati in una tenda affiancata da altre due, in cui c'erano i profeti Elia e Mosé. "Rimaniamo qui", dice un apostolo a Gesù. E il Messia risponde: "Dobbiamo scendere nella valle". Poi ha aggiunto: "Oggi il cambiamento climatico è positivo, l'inverno è finito oggi è primavera".
Votato e approvato il "Manifesto dei valori e dei principi" del nuovo Partito Democratico. L'Assemblea nazionale ha accolto il documento con le modifiche apportate nelle ultime ore da Enrico Letta e Roberto Speranza.
Rispetto alla bozza circolata dopo l'ultima riunione del Comitato degli 85 saggi, qualche novità c'è. Ampliato il riferimento al controverso "cambio di paradigma", che ora coinvolge tutto il campo economico e sociale e non più soltanto quello della transizione ecologica. In politica estera, accanto alla collocazione atlantica, compare l'obiettivo della difesa comune in Ue. Sui diritti, le modifiche sono più approfondite: difendere la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza e "colmare la lacuna normativa nel campo del fine vita, per garantire certezze e dignità a tutte le persone che si trovano in condizioni di sofferenza intollerabile".
Poi, il paragrafo sull'uguaglianza di genere che si apre con una frase che mancava nella bozza: "Siamo e saremo un partito femminista". Nel capitolo economico, viene aggiunto una sottolineatura sulle imprese, "patrimonio essenziale del Paese", e sull'agricoltura.
Nel capitolo finale, su Costituzione e democrazia, viene esplicitato il secco no al presidenzialismo: "contrastare la tendenza in corso a risolvere tramite formule di accentramento dei poteri la crisi del nostro sistema politico". Seguito da un ultimo aggiornamento sull'altra riforma in corso: autonomia sì, ma attraverso "un regionalismo cooperativo e solidale, evitando soluzioni che spingono ad ampliare i divari fra territori". Infine, per guardare al futuro, il richiamo a una parola del passato: la costruzione di "un grande partito di popolo".