Impresario di pompe funebri di Lentini accusato di tre omicidi
L'impronta del pollice di Adriano Rossitto sul pulsante del freno a mano dell'auto di Francesco Di Pietro e i nuovi esami sul corpo dell'ex bancario trovato morto nudo e senza documenti tre anni fa dentro un sacco per cadaveri in un agrumeto di Carlentini nel siracusano hanno portato oggi all'ordinanza di custodia cautelare per omicidio firmata dal gip di Siracusa nei confronti di Adriano Rossitto, l'impresario funebre di Lentini già arrestato nel 2020 per l'occultamento del cadavere dello stesso Di Pietro, ma fino ad oggi mai accusato di omicidio. Rossitto, che è in custodia cautelare anche per gli omicidi di due donne Francesca Oliva e Maria Marino, entrambe uccise la scorsa estate, fino ad oggi non era stato accusato dell'omicidio del bancario in pensione Di Pietro. Dopo il ritrovamento del corpo nell'agrumeto in avanzato stato di decomposizione, gli inquirenti catalogarono la morte come naturale e l'impresario venne accusato del solo occultamento del cadavere. Secondo gli investigatori siracusani l'allora 37enne avrebbe spostato il corpo per difendere l'onore di sua madre. L'ipotesi di allora era che Di Pietro fosse morto mentre era in compagnia della mamma di Rossitto. Oggi invece gli esami degli specialisti del Ris di Messina, dopo la riesumazione del corpo, hanno accertato la presenza di una frattura nella zona della laringe che secondo i carabinieri è la prova che si è trattato di omicidio e non di morte naturale. Questo tassello ha costretto sia la procura di Siracusa che gli investigatori dell'Arma a rileggere tutti gli indizi trovati in tre anni di indagine dalla prospettiva dell'omicidio e non della morte naturale. Così l'impronta del pollice sul freno a mano dell'auto di Di Pietro dimostra come Rossitto l'abbia spostata per sviare le indagini, al pari dell'sms inviato alla governante di Di Pietro con cui spiegava i motivi dell'assenza per alcuni giorni. Il messaggio per i carabinieri è stato scritto ad arte da Rossitto per non creare sospetti nella collaboratrice domestica della vittima. Senza contare che il ritrovamento di altre "body bag" simili a quella rinvenuta nell'agrumeto di Carlentini nell'onoranza funebre di Rossitto appare ancora più sospetta alla luce dell'omicidio. Rossitto non ha infatti un mezzo per il recupero delle salme e dunque non dovrebbe avere sacche di quel tipo in azienda.