Vertenza Util Service a Siracusa, tensioni durante il sit-in
Sit in quest’oggi dei lavoratori e delle lavoratrici util service affiancati dal sindacato CGIL confederale e dalla Filcams Cgil Siracusa, con i rispettivi segretari generali, Roberto Alosi ed Alessandro Vasquez.
Motivo della protesta l’ormai famoso spezzatino dei servizi a supporto dell’amministrazione che ha visto finora tagliati fuori i lavoratori util service che invece hanno svolto nel corso degli ultimi 20 anni importanti attività per il Comune di Siracusa, come la manutenzione degli edifici comunali, quelli scolastici e delle case popolari, il montaggio palchi, il facchinaggio, l’affissione e la deaffissione oltre il servizio che lo stesso vicesindaco di allora, l’attuale primo cittadino, volle con forza, le navette turistiche.
Nessun incontro è avvenuto stamane ed è dovuta correre ai ripari la Digos, da sempre organo di responsabilità e controllo, per sedare gli animi esasperati di queste persone ormai disoccupate.
“Grave l’indirizzo politico che la giunta Italia sta delineando in uno scenario di povertà in aumento. Non incontrare e non dare adeguate prospettive a questi lavoratori ed a queste lavoratrici, è un segnale allarmante, ancor di più in relazione al fatto che da oggi per responsabilità precise di questa amministrazione, queste persone si trovano senza un lavoro. Padri di famiglia over 55 che non hanno idea di come portare a compimento la loro carriera lavorativa, madri giovanissime senza certezze svuotate della loro dignità.” Queste le dure dichiarazioni di Roberto Alosi ed Alessandro Vasquez che chiosano: “l’amministrazione Italia sappi che fin quando non troveranno soluzione di continuità tutte le maestranze coinvolte nel vecchio appalto unico di supporto all’amministrazione, troverà puntualmente la CGIL e la propria categoria di rappresentanza al fianco di queste persone e avvertiamo fin da subito che non solo siamo pronti a far crescere la mobilitazione di tutta la confederazione, ma che vigileremo fin quando saranno traguardate gare pluriennali per tutti i servizi oggetti dello spezzatino e che ad oggi trovano pavidi palliativi mensili in proroghe ed affidamenti diretti che mortificano e rendono sempre più precario il bacino dei lavoratori degli appalti.”