Catania travolto a Foggia oltre il pronostico: rossazzurri incassano 5 gol
Un Catania 'fantasma' esce con le ossa rotte dallo stadio di Foggia e torna in Sicilia con una cinquina sul groppone. Ai padroni di casa sono bastati i primi 60 secondi per andare in vantaggio, cominciando così la goleada.
C'è solo una squadra in campo e lo si comprende quando la lancetta dei secondi non ha nemmeno compiuto mezzo giro. Palla recuperata sulla metà campo, Petermann che fugge sull'out e confeziona un assist perfetto per l'inzuccata di Merola. Al 1' è già uno a zero. Ma per capire l'andamento della partita, si può fare un salto al 25', quando il tabellino recita “Foggia 3 Catania 0”. Tralasciando (si fa per dire) le due gemme di Curcio e Ferrante (sinistro dal limite sotto l'incrocio il primo, bordata su punizione il secondo) il punteggio sintetizza l'andamento del match. I rossoneri sono padroni del campo, abbinando geometrie e scambi nello stretto ai tempi perfetti nella riaggressione e recupero palla. Poca roba il Catania, ma soprattutto per merito della squadra di casa, che non ha paura di difendere alto pur dovendo fronteggiare lo spauracchio Moro. I difensori rossoneri si prendono cura del corteggiatissimo capocannoniere del girone con il giusto rispetto, concedendogli le briciole. Il Catania può mettere a referto un colpo di testa di Rosaia al 33', sugli sviluppi di un corner, sul quale Dalmasso si oppone guadagnando l'ovazione dello Zaccheria. Ci sono poi le altre due reti che i satanelli realizzano al 39' e al 44'. Chirurgica la punizione mancina di Petermann dal limite, perfetto il tempismo di Merola che firma la sua prima doppietta in rossonero, correggendo di testa un perfetto traversone di Rizzo.
Cataldi, Zanchi e Piccolo sono i volti nuovi che Baldini getta nella mischia già dal 1', ma è verosimile che ne avrebbe cambiati molti di più se il regolamento lo consentisse. Gli innesti, tuttavia, servono più a tenere i suoi sul pezzo e, possibilmente, ad accorciare il passivo. Ma contrariamente a quanto accadde con la Vibonese, il Foggia resta sul pezzo anche nel secondo tempo, pur rallentando i ritmi. La squadra resta corta e pericolosa nelle transizioni. In un paio di circostanze avrebbe anche la possibilità di costruire un punteggio tennistico. Anche Zeman può operare qualche rotazione, finalizzate più a concedere la standing ovation a chi esce e il giusto spazio a chi subentra, come Rizzo Pinna e Turchetta. Il gol di Greco serve solo ad aggiornare il tabellino, non di certo a guastare la festa rossonera.