Sicilia, Boccia a Musumeci e Miccichè: votate parità di genere o intervenga lo Stato
Sulla parità di genere nella legge elettorale della Regione autonoma siciliana "nessun grido d’allarme arriva dal presidente Musumeci, né dal presidente dell’assemblea regionale Micciché. In questo momento in Sicilia non sono garantite condizioni di eguaglianza". Così Francesco Boccia, deputato PD e Responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale, intervenendo al Question time della Camera.
Boccia, che da ministro del Governo Conte 2 è stato primo firmatario del decreto di attuazione dei poteri sostitutivi che modificò la legge elettorale in Puglia nel 2020, "ha chiesto al governo di diffidare la Regione autonoma siciliana, la quale deve rimuovere questa disparità, altrimenti lo Stato deve intervenire con poteri sostitutivi, così come fece in Puglia per la prima volta nella storia, dove fu lo stesso Presidente Emiliano a chiedere l’intervento dello Stato di fronte all’immobilismo del Consiglio regionale. Le donne siciliane hanno gli stessi diritti delle donne delle altre Regioni e questi diritti devono loro essere garantiti. In Sicilia oggi è violato l’articolo 51 della Costituzione sull’uguaglianza alle cariche elettive e non viene tutelata l’unità giuridica della Repubblica”.