Il blocco dei Tir, il Distretto orticolo del Sud est punta l'indice sul governo Musumeci
“Musumeci dalla parte dello sciopero e del blocco degli autotrasportatori?” Il Distretto Orticolo del Sud-Est Sicilia, che conta oltre 100 imprese, più di 2000 ha di produzione orticola con oltre 3500 addetti dell'areale tra Ragusa, Siracusa, Catania, Caltanissetta, Agrigento è sbalordito e confuso dalle parole e dalla reazione del Presidente Musumeci proferite recentemente con i responsabili del blocco dei trasporti al casello di San Gregorio (Ct). All’unanimità i soci hanno commentato così la triste e grottesca vicenda: “Non è un gioco, ma la triste realtà. Siamo imbarazzati dall’irragionevole superficialità con la quale il Presidente della Regione Siciliana ha affrontato il disagio degli autotrasportatori. Non bastavano la geopandemia, gli instabili assetti in politica internazionale, l’aumento delle materie prime, il caro vita, l'aumento degli indici di povertà, le continue oscillazioni di prezzo, adesso è giunta l’ora per gli agricoltori di subire anche la follia istituzionale - non troviamo altre parole- di una politica che disconosce le esigenze basilari del comparto.
Poiché anche un bambino delle elementari capirebbe che il prodotto fresco essendo deperibile nel giro di 2/3 giorni richiede velocità, soluzioni e non boicottaggio delle produzioni.
E sempre quel bambino capirebbe che suo padre in questi giorni è in ansia perché non sa come subire questo nuovo colpo, come essere competitivo sul prezzo contro i produttori europei e africani, non sa come risolvere il malcontento all'interno della propria azienda perché alla fine del mese dovrà comunque pagare i laboriosi dipendenti e i fornitori che gli hanno dato fiducia e così onorare tutti gli impegni assunti”.
“Ci aspettavamo” - continua la nota del DOSES – “un Presidente semplicemente più consapevole e capace di mediare sopra le parti; che magari fosse andato nel luogo della protesta a calmierare gli animi, e pertanto a far capire che tale modalità danneggia soltanto noi Siciliani. La Gdo troverà come rifornirsi altrove (anzi abbiamo fatto un favore agli Spagnoli e ai Marocchini), ma i debiti rimarranno ai siciliani. Capiamo il disagio del settore degli autotrasportatori poiché nel nostro distretto è presente anche tale filiera, ma non possiamo condividere le modalità della protesta. Non è la guerra tra poveri che risolverà l’economia nostrana, ma la conciliazione e finalmente la sottoscrizione di intese e protocolli con chiare garanzie della Regione Siciliana e del Ministero.
La memoria ci ricorda che i fallimenti della storia del Sud sono legati all’incompetenza, all’inconsistenza delle azioni di monitoraggio e di analisi dei processi, nonché al dialogo infruttuoso: abbiamo il timore che questa manifestazione di crisi sia solo una delle prime di questo 2022 nel mondo agroalimentare e pertanto chiediamo immediatamente oltre che la fine della protesta, un piano preventivo di ricaduta positiva nel territorio. Non prendiamoci in giro: stiamo attraversando un periodo difficilissimo e dobbiamo essere pronti a gestire eventuali malumori, ulteriori e nefaste oscillazioni di prezzo, nonché gli effetti dell’inflazione”.
Pertanto, gli associati del DOSES pur condividendo il malessere degli autotrasportatori e dichiarandosi pronti anche a sostenere future azioni di protesta comuni con loro, ma con le corrette modalità, chiedono l’intervento delle forze politiche/sindacali siciliane ed in alternativa delle prefetture /questure interessate, affinché la sopravvivenza e il destino di migliaia di produttori della fascia trasformata non siano boicottate da una protesta male organizzata e ancor di più mal sostenuta (anche moralmente e verbalmente ) dai vertici regionali .
“Affamare” - hanno concluso gli imprenditori del distretto orticolo della Sicilia Orientale -”il comparto agroalimentare e così il pilastro dell’economia sociale significherebbe solo rischiare di apportare instabilità sociale. Non giratevi dall’altra parte, chiediamo solo responsabilità al fine di tutelare la continuità lavorativa dei nostri dipendenti”.
I COMMENTI
"La presenza di Musumeci ieri al casello di San Gregorio si è concretizzata nell’ennesima passerella politica in una Sicilia devastata da una crisi che colpisce a catena più settori: a cosa serve promettere 10milioni di euro se non si pensa a fermare subito la protesta assicurandosi che a Roma, dove si prendono le decisioni economiche del Paese, non si sia aperto immediatamente il tavolo di confronto? Solo a legittimare la protesta che danneggia ulteriormente l’agricoltura e la zootecnia siciliane per le quali si perde tempo prezioso per la commercializzazione di prodotti deperibili, dagli ortaggi alla carne e al latte. Infatti, la reazione di chi protesta è stata tutt’altro che soddisfatta. Dal Presidente della Regione Siciliana ci saremmo aspettati un’azione diversa, che non si limitasse a chiedere incontri ministeriali rimanendo in attesa di una risposta, ma capace di interrompere subito il blocco in Sicilia. Musumeci avrebbe dovuto chiedere agli autotrasportatori di interrompere il blocco per non danneggiare ulteriormente il tessuto produttivo siciliano, ed egli stesso avrebbe dovuto volare nella capitale presidiando il tavolo di confronto e guidando, questa volta sì, la protesta. Perché, e questo va ribadito, si tratta di rivendicazioni giustissime che vanno sostenute. Purtroppo siamo ormai abituati alle azioni slogan di Musumeci, solo lui ancora non si è stancato”. Lo dichiara Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Partito Democratico, commentando la presenza del Presidente della Regione alla protesta degli autotrasportatori.