Confcommercio Ragusa: come la pandemia ha cambiato la propensione allo shopping
Per un consumatore su due della provincia di Ragusa, l’esperienza di acquisto nel negozio fisico è insostituibile e con il ritorno alla normalità il 96% tra questi continuerà a comprare negli store fisici trasversalmente a tutte le fasce d’età. Lo testimonia la ricaduta iblea di uno studio condotto da Assofranchising, in collaborazione con Nomisma, che ha analizzato la propensione allo shopping e agli acquisti dei ragusani durante lo scorso Natale 2021 e le richieste dei consumatori per il futuro 2022.
“Anche se la pandemia ha cambiato molto le abitudini di acquisto dei consumatori di casa nostra, che ad oggi sono sempre più orientati verso il digitale – sottolinea il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti – il ruolo dei negozi rimane dunque ancora un elemento imprescindibile e irrinunciabile per la maggior parte di loro. E se la tecnologia resta una costante nella nostra vita quotidiana, in un mondo che si muove sempre di più verso un’esperienza omnicanale, rimane però una larga fetta di consumatori che non rinuncerebbero mai allo shopping fisico, in particolare per la fascia di età compresa tra i 45 e i 65 anni”. La ricerca di Assofranchising anticipa che nel 2022 gli italiani saranno sempre più incentivati ad acquistare nei negozi fisici. E nel Ragusano? Il 65% dei consumatori si focalizzerà sulla ricerca di spazi sicuri per fare shopping. L’attenzione alle misure di igiene e sicurezza è andata via via aumentando nel corso di tutta la pandemia, diventando un requisito indispensabile per i clienti. La presenza di dispositivi igienizzanti e gli accessi limitati negli ambienti di piccole dimensioni sono elementi che rassicurano i consumatori. Il 41% dei ragusani è invece alla ricerca di spazi più ampi e accoglienti. Infine, il 38% desidera l’aiuto del personale, in grado di accompagnare e guidare l’esperienza di acquisto. Saranno questi i punti chiave che aiuteranno i brand, i retail e le catene a continuare a coinvolgere i consumatori anche dopo la pandemia. Per quanto riguarda i consumi di Natale 2021, solo il 17% ha speso di più rispetto all’anno precedente. La maggior parte degli italiani è rimasta invece in linea con quanto destinato nel 2020, mentre solo il 22% ha speso di meno. Siamo ancora lontani dagli acquisti preCovid. Infatti, analizzando i dati nel complesso, possiamo notare una contrazione della spesa per i regali di Natale (il 28% ha comprato di meno rispetto al 2019, solo il 10% ha speso di più). Tra i doni più gettonati troviamo: abbigliamento (34%), accessori moda (32%), libri (13%), cibi e prodotti tipici (21%). Il 47% ha acquistato i regali nei centri commerciali, mentre 4 ragusani su 10 hanno preferito i negozi di vicinato.