Via libera dal Cdm alla legge sulla concorrenza
Terminato dopo due ore il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla legge sulla concorrenza. Il Consiglio dei ministri conferma la delega sui taxi, nell'ambito della legge sulla concorrenza.
Sulla norma che riguarda il trasporto pubblico non di linea si sarebbe però dibattuto in Consiglio e la discussione su alcuni aspetti del testo sarebbe ancora aperta.
"I governi hanno preso due strade sul fronte della concorrenza. Alcuni hanno provato a passare delle misure molto ambiziose senza però cercare il consenso politico. Il risultato è stato che in larga parte questi provvedimenti non sono stati attuati, anche per l'opposizione di tanti gruppi d'interesse. Altri governi hanno ignorato la questione. Questo governo intraprende una terza strada, che crediamo più efficace. Avviamo un'operazione di trasparenza, e mappiamo tutte le concessioni in essere, come quelle relative alle spiagge, alle acque minerali e termali, alle frequenze". Lo ha detto il premier Mario Draghi in apertura del Cdm. "Il provvedimento di oggi contiene poi molte misure utili, in un ampio raggio di settori. Adempiamo a tutti gli obblighi che avevamo assunto con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza". Lo ha detto il premier Mario Draghi introducendo in Consiglio dei ministri l'esame del ddl sulla concorrenza. "La tutela della concorrenza - ha sottolineato il premier - non si ferma comunque a questo disegno di legge. È un obiettivo trasversale a tutta la politica economica del Governo. Ne sono esempi la legge sulle lauree abilitanti, prevista dal precedente esecutivo, e la recente apertura delle tratte a medio e lunga percorrenza per i bus". L'operazione di "trasparenza" su spiagge, acque minerali e termali, frequenze nell'ambito della legge sulla concorrenza è "un provvedimento analogo a quanto ci apprestiamo a fare con il catasto. I cittadini potranno così verificare quanto ciascun concessionario paghi per esercitare la sua attività. Ci aspettiamo che questo esercizio metta in evidenza la frammentazione delle competenze tra amministrazioni centrali e territoriali e la scarsa redditività per il governo della maggior parte delle concessioni". Lo ha detto il premier Mario Draghi aprendo il Consiglio dei ministri. "Oggi presentiamo il disegno di legge annuale sulla concorrenza. Prima di lasciare la parola al ministro Giorgetti e al sottosegretario Garofoli, che esporranno il provvedimento nel dettaglio, voglio dire alcune parole sulla logica di queste misure", ha esordito il presidente del Consiglio. "Nel recente passato, i governi italiani hanno preso due strade sul fronte della concorrenza. Alcuni hanno provato a passare delle misure molto ambiziose senza però cercare il consenso politico. Il risultato è stato che in larga parte questi provvedimenti non sono stati attuati, anche per l'opposizione di tanti gruppi d'interesse. Altri governi hanno invece ignorato la questione. La legge che ci apprestiamo a varare dovrebbe avere natura annuale. Eppure, dal 2009 a oggi, è stata approvata una sola volta, nel 2017, a due anni dalla presentazione. Questo Governo intraprende una terza strada, che crediamo possa essere più efficace. Avviamo un'operazione di trasparenza", conclude.
Il "rispetto del principio della parità di genere" dovrà essere assicurato nelle nomine dei dirigenti medici nella sanità e nelle procedure di nomina per le autorità indipendenti. E' una delle modifiche che, a quanto si apprende, sarebbero state apportate dal Consiglio dei ministri al ddl sulla concorrenza.
Niente accelerazione per le autorizzazioni di nuovi inceneritori per lo smaltimento dei rifiuti: secondo quanto si apprende da fonti di governo la norma, contenuta nell'articolo 12 della bozza del ddl concorrenza, sarebbe stata eliminata nel corso del Consgilio dei ministri.
Non solo la legge annuale per il mercato e la concorrenza. Il Consiglio dei ministri ha all'ordine del giorno 18 decreti legislativi di attuazione di direttive europee. Tra le misure compare tra l'altro, all'esame definitivo, il decreto legislativo sulla presunzione di innocenza e il diritto a presenziare al processo nei procedimenti penali. Il dlgs dovrebbe recepire alcune osservazioni formulate dal Parlamento. Sul provvedimento è braccio di ferro sul nodo dei taxi.