In Sicilia torna la Dc di Cuffaro, Fdi primo partito in roccaforte rossa di Vittoria
Il ritorno della Dc di Totò Cuffaro nei municipi, l'exploit di Fratelli d'Italia che diventa il primo partito nella "roccaforte rossa" a Vittoria (Rg) ma raggiunge buoni risultati anche in altri territori, l'affermazione dell'asse Pd-M5s a Caltagirone (Ct) dove elegge il sindaco al primo turno battendo il centrodestra unito, il buon bottino dell'Udc che conferma la tradizione centrista dell'Isola, la conquista di 10 sindaci da parte di Forza Italia, il magro risultato della Lega di Salvini nei comuni più grandi. Sono alcune delle chiavi di lettura delle amministrative in Sicilia, dove sono andati al voto 42 comuni (nessun capoluogo di provincia), di cui tredici al di sopra dei 15mila abitanti (8 vanno al ballottaggio). Nonostante la dimensione "territoriale" del voto non sia così indicativa, la lettura dei risultati rappresenta per i partiti una occasione di sintesi in vista delle regionali in Sicilia che si celebreranno nel prossimo autunno e delle amministrative in comuni importanti, a partire da Palermo. La "Balena bianca" fa ritorno nei Municipi grazie a Totò Cuffaro, che si prende la sua rivincita contro chi lo aveva snobbato, se non quasi deriso, alla vigilia di questa tornata di amministrative, per avere rilanciato la Democrazia cristiana. Nei comuni dove l'ex governatore ha piazzato le liste col simbolo, la Dc ottiene risultati lusinghieri. A Favara, centro dell'Agrigentino, addirittura risulta il secondo partito, con il 10,26%, superato d'un soffio solo dalla lista di "DiventeràBellissima" (10,43%), il movimento del presidente della Regione Nello Musumeci. Cuffaro vince la "sfida" con l'alleato diretto, Forza Italia, anche se in realtà gli azzurri (una civica senza simbolo) con due liste raggiungono il 13% circa. Simbolico il risultato a Caltagirone, la città di don Luigi Sturzo, fondatore del Ppi: la lista Dc sfiora il 6% (entra dunque in Consiglio), superando di oltre un punto "DiventeràBellissima" (fuori dal municipio) e ottenendo pressoché gli stessi voti delle liste di Fratelli d'Italia e M5s. A Vittoria (Ragusa), dov'erano chiamati alle urne per le comunali oltre 50 mila elettori, cittadina agricola che manda le cassette con ortaggi e prodotti serricoli in tutta Europa, con una tradizione politica di sinistra, il partito che ha ottenuto più voti è Fratelli d'Italia: il 17,05% delle preferenze. Il comune era stato sciolto per mafia nel 2018 ed era guidato dal sindaco Giovanni Moscato, vicino al partito di Meloni, ma che era stato eletto da liste civiche, poi condannato per corruzione elettorale e definito incandidabile dal tribunale. Il partito di Meloni quasi doppia il risultato di DiventeràBellissima (9,86%), e triplica quello della Lega di Salvini, 5,51%; dieci i punti in più rispetto a Pd e M5s, spaccati in questo comune, e poco sopra al 7%. Dall'analisi del voto, comunque, ogni partito trova un elemento positivo. "L'alleanza col Pd rappresenta un segnale di maturità da parte del movimento che ha confermato in Sicilia di essere un granaio perché gode di grande credibilità, non lo dico io ma lo dicono gli elettori: a Caltagirone (Ct) abbiamo vinto contro il centrodestra unito", dice il sottosegretario alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri (M5s). Per il segretario della Lega in Sicilia "il voto nei 42 comuni siciliani premia il lavoro svolto: rispetto alle precedenti amministrative la crescita dei consiglieri eletti con il simbolo della Lega è consistente e il nostro apporto è stato determinante per molti candidati a sindaco del centrodestra". Tranchat il commento di Gianfranco Miccichè, leader di Fi in Sicilia: "Stamattina non mi hanno svegliato con un caffè, ma con un calice di champagne, perché abbiamo preso dieci sindaci su quaranta in Sicilia, un risultato di questo genere non era minimamente atteso".