Partito Democratico, conclusa a Marina di Ragusa la Festa dell'Unità Regionale
Si è conclusa venerdì sera la due giorni della Festa dell’Unità Regionale, organizzata a Marina di Ragusa dal Partito Democratico regionale con la collaborazione delle segreterie provinciale e comunale del partito stesso.
La manifestazione, che si è tenuta il 26 e il 27 agosto, si è articolata su tre siti diversi: la sede del Comune di Ragusa in via Brin, la Terrazza sul Porto e la Rotonda sul Mare sul lungomare Andrea Doria: 14 complessivamente i tavoli di confronto durante i quali i partecipanti sono stati coinvolti da ospiti locali, regionali e nazionali, parlando di sanità, lotta alla mafia, politiche comunitarie, emergenza incendi boschivi, enti locali, politiche del lavoro, e tanti altri argomenti senza dimenticare lo stesso PD e la sua attività.
“Il Partito Democratico ha il coraggio e la forza di organizzare momenti di confronto con i cittadini - dichiara il parlamentare regionale Nello Dipasquale - e per me è stato veramente emozionante poter tornare a parlare di Politica tra la gente. Abbiamo ospitato, tra gli altri, gli ex ministri Paola De Micheli e Francesco Boccia, il componente della segreteria nazionale Nicola Oddati, il vice segretario nazionale Giuseppe Provenzano, già ministro per il Sud. Abbiamo contribuito al confronto democratico tra vertici di partito, iscritti e non iscritti, questo era il nostro principale obiettivo e ci siamo riusciti”.
“La Festa dell’Unità regionale del PD - aggiunge il parlamentare ibleo - rappresenta sempre per la comunità democratica un appuntamento di grande valenza, un po’ come fare la messa a punto all’automobile: ci siamo incontrati, tutti insieme, ci siamo confrontati scambiandoci idee e posizioni, abbiamo rinsaldato i nostri rapporti pronti a nuove sfide. Soprattutto elettorali. Da qui si parte per costruire la proposta politica da sottoporre ai cittadini nelle prossime elezioni regionali - conclude - e saremo pronti ad offrire un’alternativa credibile e di rilievo ai siciliani che non ne possono più del governo Musumeci”.