Al Santurio di Siracusa i funerali di Gino Foti, la scalata del Federale ai vertici della Dc
Verranno celebrati domani mattina (21 agosto) alle 11 i funerali dell'ex sindaco di Siracusa e Sottosegretario al Tesoro, Gino Foti. La chiesa scelta dai familiari di uno dei politici più potenti della provincia, è il Santuario della Madonna delle Lacrime. Quella Madonnina a cui Foti era devoto. Tanti i messaggi di cordoglio arrivati alla moglie ed ai figli Valentina, Alfredo e Roberto, ma anche ai generi ed alle nuore ed i nipoti, in queste ultime ore. Gino Foti anche in famiglia era il 'Patriarca' e d'estate, nella sua villetta della 'Bussola' a Fontane Bianche, voleva che la sua famiglia fosse unita e riunita. La sua abitazione nel capoluogo, negli ultimi anni era stata crocevia di amici e politici. Nonostante la sua veneranda età, l'ex sindaco dispensava consigli a destra e manca. Era rimasto profondamente scosso per la morte del fratello Armando, morto per un male incurabile nel novembre dello scorso anno. La salma dell'ex Sottosegretario della Dc rimarrà esposta fino a poco prima del funerale nella camera ardente dell'impresa funebre Scotto, in via Agrigento 10, a due passi da piazza Santa Lucia. Pubblichiamo il ricordo della vittima di Salvo Sorbello, più volte consigliere comunale, ex assessore ed in passato legato alla Democrazia Cristiana.
Sulla scomparsa dell’onorevole Gino Foti, il sindaco di Siracusa Francesco Italia, ha rilasciato al seguente dichiarazione.
«Con la morte di Gino Foti se ne va uno degli ultimi protagonisti, certamente il più longevo e carismatico, di una stagione politica che in anni difficili ha dovuto affrontate scelte decisive per la città, designandone le sorti fino a i nostri giorni. «Il giudizio sull’operato dell’uomo pubblico, che spiccò il volo verso una lunga e importante carriera proprio dalla poltrona di sindaco, è da tempo ormai affidato alla storia. A noi resta l’immagine di un politico di razza mosso da una grande passione e che fino all’ultimo, pur restando defilato, ha dato un contributo di idee e non ha mai fatto mancare il suo punto di vista su decisioni anche importanti. La lucidità nell’analisi e la capacità di non andare mai fuori registro gli hanno fatto guadagnare il rispetto di tutti, anche degli avversari che non l’hanno mai pensata come lui. «A nome personale, di tutta l’amministrazione comunale e della città, partecipo al cordoglio della famiglia».
“FDI Siracusa esprime grande cordoglio per la morte dell’on. Gino Foti uomo di grande spessore politico, ha ricoperto le più alte cariche, iniziò la sua carriera politica rivestendo la carica di segretario provinciale del MSI, parlamentare della DC, fu sottosegretario al Ministero del Tesoro, tutta la classe dirigente di FDI Siracusa esprime le più sentite condoglianze alla famiglia per la grave perdita". Cordoglio è stato espresso pure da Alessandra Furnari, coordinatrice provinciale di Italia Viva.
"Italia Viva Siracusa esprime il proprio cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia per la scomparsa dell’On. Gino Foti. Indipendentemente dai percorsi politici intrapresi, non può esservi dubbio che con la sua morte, la città abbia perso uno dei più importanti protagonisti della vita politica degli ultimi cinquanta anni". Così l'ex parlamentare all'Ars Pd, Bruno Marziano: " Nell'inviare alla sua famiglia le mie personali condoglianze dico che con Gino Foti va via una parte importante della storia politica del nostro territorio. Foti ha svolto una funzione fondamentale ai vari livelli del suo impegno, sia nei governi nazionali che a livello regionale e locale. Sia quando ha ricoperto cariche istituzionali che da semplice appassionato operatore della politica. La sua figura appartiene in particolare ad un periodo pluridecennale della vita politica e sociale del nostro territorio. Decenni che hanno visto sia tanti confronti aspri ma anche momenti di più generale collaborazione. Con lui hanno collaborato e si sono confrontati altri grandi della nostra storia politica come Santi Nicita, Nino Consiglio, Turi Raiti. In particolare gli anni settanta ed ottanta del secolo scorso lo hanno visto agire nelle fasi di grande collaborazione unitaria fra le forze politiche per la infrastrutturazione industriale del nostro territorio. Una fase con atmosfere di progettualità che oggi forse ci mancano".
Gino Foti non era nato democristiano ma in pochi anni, dopo il suo passaggio nel partito avvenuto nel 1969, era riuscito ad acquisire uno spazio politico che lo aveva portato ad essere l’indiscusso dominus dello scudo crociato, scalzando man mano quegli uomini, da Nicita a Brancati, a Lo Curzio, a Nicotra, che nella Dc erano nati e che si sentivano eredi naturali della gestione di Verzotto. Foti veniva infatti dal Msi, dove era stato federale provinciale, consigliere comunale e candidato ma non eletto alle regionali del 1967. E’ stato senza dubbio alcuno un personaggio, discusso e discutibile ma capace di intuizioni originali e previgenti. Come quando, nel 1992, ai primi albori della nascita della cosiddetta Seconda Repubblica avviata dall’azione della magistratura, cercò di non far travolgere il partito dagli eventi che incalzavano: abbattè la giunta comunale e quella provinciale, portando a capo della prima Franco Cirillo, con una giunta formata da assessori tutti di prima nomina, dopo aver offerto invano la sindacatura ad Ettore Di Giovanni (una storia poco conosciuta, il vicesindaco designato era lo scrivente), nell’ambito della stessa operazione politica che portò il diessino Salvo Baio alla presidenza della Provincia, dopo che la stessa carica era stata rivestita dal fratello Armando. A capo del partito cercò di collocare due personaggi prestigiosi della società civile: Roberto Cafiso e Marco Fatuzzo, ma entrambi rifiutarono, mentre Corrado Piccione accettò di presiedere il neonato Coreco. Solo un personaggio dotato di carisma e di intuito non comuni avrebbe potuto far accettare ai suoi compagni d’un partito disorientato e confuso, nel mezzo di una bufera che coinvolse anche lui, dei mutamenti così repentini e radicali. Con Gino Foti, andreottiano di ferro (nella foto insieme in una visita siracusana del Presidente) e sostenitore del primato della politica, scompare un altro personaggio che fu protagonista di un modo di interpretare la passione civile e sociale in maniera totalizzante. Comunque lo si voglia giudicare, fu un uomo capace, nei vari ruoli (da sindaco a presidente Asi, da parlamentare e uomo di governo) di non passare mai inosservato, di avere il coraggio di esprimere sempre il proprio pensiero, in maniera coraggiosa e spesso controcorrente. Ci mancherà il suo modo sornione ma mai sdolcinato di esaminare i fatti e di trarne prospettive e indicazioni, la sua capacità di guardare al futuro senza recriminare sul passato ma cercando con tenacia di rimboccarsi le maniche per individuare ed attuare soluzioni concrete ai problemi della nostra società. In uno scenario politico come quello attuale, prigioniero di un arido presente ed incapace di costruire futuro, l’assenza di un uomo della statura di Gino Foti si sentirà. Eccome!
Salvo Sorbello