Carceri, sindacati: a Trapani feriti e minacciati di morte 7 agenti penitenziari
Feriti e minacciati di morte 7 polizitti penitenziari al carcere di Trapani. A denunciarlo i segretari locali di Sappe, Gaspare D'Aguanno, UILPA Polizia Penitenziaria, Giuseppe Scaduto, USPP, Arcangelo Poma e FNS CISL, Antonino Ficara. "Il clima di accanimento verso la Polizia Penitenziaria incessantemente diffuso dai mass-media, sommato alla carenza di personale, sta portando le carceri al baratro della totale ingestione, con il grave pericolo di derive violente, con la perdita dell'autorevolezza delle regole", aggiungono sottolineando che "le carceri di Trapani sono una delle tante polveriere penitenziarie, ed infatti, pare che vi sia in atto una guerra tra detenuti stranieri e italiani".
"L'evento critico - spiegano i sindacalisti - e' accaduto ai cortili passeggi del reparto mediterraneo, precisamente il padiglione devastato dai detenuti a seguito della rivolta ed oggi interessato a modeste riparazioni. Piu' di una mezza dozzina di detenuti sono affrontati creando una rissa che ha visto l'intervento immediato del poco personale di Polizia Penitenziaria in servizio, per evitare conseguenze fisiche piu' gravi ai detenuti".
"Purtroppo, a pagarne le consegue piu' nefaste sono stati i poliziotti penitenziari, infatti - continuano - quattro di loro sono stati costretti a essere affidati alle cure dei medici per ferite procurate nel tentativo di dividere i detenuti coinvolti nella rissa. Non sono mancate le minacce di morte pronunciate da un paio di detenuti verso gli altri tre operatori di Polizia Penitenziaria che erano intervenuti nella gestione dell'evento che stava portando alla compromissione dell'ordine e della sicurezza dell'istituto".
"Purtroppo - concludono i sindacalisti - il clima della caccia al poliziotto penitenziario, lanciata anche dalla generalizzazione dei nefasti fatti accaduti a Santa Maria C.V stanno indebolendo di piu' il sistema carcerario, con un aumento esponenziale dei rischi in capo al poco personale in servizio nel carcere trapanese".