Arrestato l'avvocato Piero Amara, il legale di Augusta è in carcere
Misure cautelari sono state disposte dalla Procura di Potenza, nell'ambito di un'inchiesta che riguarda presunte irregolarita' commesse dall'ex procuratore di Taranto, Carlo Maria Capristo, in indagini sull'ex Ilva. Le misure riguardano l'avvocato di Augusta Piero Amara, 52 anni, l'ex procuratore Capristo, l'avvocato di Trani Giacomo Ragno e il poliziotto Filippo Paradiso. Nei confronti di Capristo è stato disposto l'obbligo di dimora. Amara e' stato consulente legale di Ilva quando l'azienda era in amministrazione straordinaria e, in tale veste, avrebbe avuto rapporti con Capristo.
L'indagine nasce dal fascicolo, di cui la Procura di Potenza è competente per il coinvolgimento di magistrati, che portò all'arresto di Capristo il 19 maggio dello scorso anno quando l'ex procuratore capo della Procura jonica finì ai domiciliari con l'accusa di presunte pressioni a due magistrati insieme a tre imprenditori e ad un poliziotto. Per questa vicenda è iniziato il processo al Tribunale di Potenza. L'avvocato Piero Amara è stato prelevato nella sua abitazione di Roma dalla squadra mobile di Potenza e trasferito in carcere.
Amara è al centro pure dell'inchiesta della Procura di Milano sul cosiddetto "falso complotto Eni": ai magistrati lombardi l'avvocato augustano rilasciò dichiarazioni sulla presunta loggia Ungheria.
L'avvocato Piero Amara è stato "soggetto attivo della corruzione in atti giudiziari sia a Trani che a Taranto". Carlo Maria Capristo (a cui è stato notificato la misura dell'obbligo di dimora a Bari) è accusato, quando era Procuratore a Trani, di aver accreditato presso l'Eni Amara (con cui era stato messo in relazione dal poliziotto Filippo Paradiso, oggi arrestato) come "legale intraneo agli ambienti giudiziari tranesi in grado di interloquire direttamente con i vertici della Procura".
Piero Amara e il poliziotto Filippo Paradiso - in carcere nell'ambito di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza - avevano messo in atto "un'incessante attività di raccomandazione, persuasione e sollecitazione" in favore del giudice Carlo Maria Capristo "su membri del Csm (da loro conosciuti direttamente o indirettamente) e su" persone "ritenute in grado di influire su questi ultimi" in occasione della pubblicazione di posti direttivi vacanti d'interesse" dello stesso Capristo, "fra cui la Procura generale di Firenze, la Procura della Repubblica di Taranto ed altri".
L'ex Procuratore della Repubblica di Trani e Taranto, Carlo Maria Capristo, "in cambio delle 'utilità' ricevute dal duo Amara-Paradiso svendeva la sua funzione in modo stabile, continuativo e incisivo". Lo ha scritto il gip di Potenza, Antonello Amodeo, nell'ordinanza con la quale ha disposto l'arresto dell'avvocato Piero Amara e del poliziotto Filippo Paradiso. Entrambi sono in carcere, mentre per Capristo è stato disposto l'obbligo di dimora a Bari. "Di particolare pregio", ha messo in evidenza il magistrato potentino, "per comprendere il livello osmotico che avevano assunto i rapporti tra Amara, Paradiso e Capristo, la circostanza che Amara avesse spostato, dopo la nomina di Capristo a Taranto nel 2016, la sede sociale delle sue società operanti nel settore ambientale da Roma alla provincia di Taranto, quasi a sottolineare plasticamente che si poneva sotto l'ombrello protettivo di Capristo". Il gip ha inoltre scritto che è emerso "un estesissimo network di rapporti e relazioni" creato da Capristo, Amara e Paradiso "anche di alto livello istituzionale e politico, finalizzato a strumentalizzare in loro favore le funzioni pubbliche".