Figliuolo: dopo gli over 65 vaccineremo i più giovani
"Speriamo di aprire alle aziende il prima possibile, appena messi in sicurezza gli over 65 - continua il generale - A parità di buona salute, nessuno si scandalizza se una persona di 38 anni che lavora alle presse o nel turismo arriva prima di una di 54 perché la sua azienda è stata più veloce. Lo proporrò al presidente del Consiglio. Speriamo di arrivare a fine maggio all'obiettivo". Finiti i sessantenni, cosa farete per chi ha tra i 18 e i 59 anni? Andrete per fasce d'età? "A brevissimo apriremo le prenotazioni fino a 55 anni per chi ha comorbidità legate ai codici di esenzione: malattie neurologiche, del cuore, ipertensione, trapiantati. Nel frattempo mettiamo in sicurezza gli over 65. Poi, con l'arrivo massiccio delle dosi, vogliamo dare i vaccini ai centri aziendali e aumentare la capacità di somministrazione", spiega. Pensate anche alle farmacie "walk-in" in cui si vaccina chiunque voglia? "Sì - risponde Figliuolo - Coperti gli over 65, la mia idea, ancora non condivisa con chi prenderà la decisione finale, è di dire a tutti quelli che hanno più di 30 anni: andate e vaccinatevi. Poi ovviamente continueremo a immunizzare anche l'ultimo dei fragili. Ma quando gli scienziati ci diranno che l'incidenza della malattia non è rilevante per le diverse fasce d'età, vorrei che si dicesse: chi ha più di 30 anni si presenta e si vaccina. Poi decideremo le modalità con le Regioni, anche per evitare le resse che abbiamo visto". Questa estate potrebbe però esserci un altro problema. Molti giovani dovranno vaccinarsi, ma saranno in vacanza. E magari non vorranno legarsi a una data del richiamo nel luogo di residenza. State pensando a una soluzione? "Sì, è un'idea che sta maturando. Pensiamo di utilizzare strutture presso centri montani o estivi, che potrebbero dare un appeal a quel tipo di utenti. Tutti siamo stati giovani, e sappiamo che i giovani a volte si sentono onnipotenti e pensano: "Tanto non lo prendo". Ma così possono colpire congiunti più anziani. Saremo proattivi, vedremo come strutturare questo piano, ma lo faremo", sostiene. Infine, alla domanda se si stia pensando a un modello per la riapertura delle scuole a settembre, replica: "Sì, stiamo seguendo quello che accade nel mondo scientifico e quello che fanno gli altri Paesi. Può diventare un modello. Io sono stato ragazzo negli anni Settanta, quando ci vaccinavano pure nelle scuole: stiamo iniziando a pensare anche a idee di questo tipo".