Ordini dal carcere per il clan, 18 arresti a Catania nel blitz 'Report'
Dalle prime ore di stamane oltre 100 finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania, con la collaborazione dello Scico, stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone ritenute appartenenti o riconducibili ai clan Laudani e Santapaola accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, usura, turbativa d'asta, favoreggiamento personale, detenzione e porto di armi da fuoco. Gli indagati sono 37. I provvedimenti restrittivi - 10 in carcere ed otto ai domiciliari - sono stati emessi dal Gip presso il locale Tribunale su richiesta della Dda della Procura etnea. I militari hanno inoltre sequestrato le quote sociali ed il patrimonio di una società di trasporti per un valore di circa un milione di euro.
'Pizzini' nascosti nelle confezioni di succhi di frutta o nelle barrette di cioccolato che venivano portati all'esterno del carcere. Era questo lo stratagemma utilizzato da Orazio Scuto, detto 'il vetraio', considerato il reggente del clan mafioso dei Laudani nel territorio di Acireale, in provincia di Catania, per impartire i propri ordini dal carcere di Caltanissetta, in cui e' detenuto. Il particolare emerge dall'inchiesta 'Report', che ha portato all'arresto di 18 persone considerate affiliate o vicine ai clan Laudani e Santapaola di Catania. I succhi di frutta e le barrette di cioccolato, secondo quanto spiega la Dda di Catania, venivano portati all'esterno del carcere da Valentina Scuto. "Il collaudato sistema di comunicazione ha consentito a Orazio Scuto di impartire all'esterno le direttive ai sodali a lui piu' vicini, sia in ordine alla gestione della 'Friscus Srl', sia in ordine ad alcune iniziative da intraprendere nell'ambito delle attivita' criminali riconducibili al gruppo", sostengono gli inquirenti.
In carcere, nell'operazione denominata 'Report' della Guardia di finanza di Catania, oltre a Orazio Scuto, Giacomo Caggegi e Litterio Messina, sono finiti Carmelo Bonaccorso e Rosario Bonanno, entrambi di 58 anni, Girolamo Brancato, di 47, Alberto Caruso, di 40, Mirko Pompeo Casesa, di 37, Salvatore Mazzaglia, di 63, Antonino Puglisi, di 55. Ai domiciliari, oltre a Valentina Scuto, sono stati posti Dante Giuseppe Tiezzi, di 58 anni, Rosaria Gabriella Sidoti, di 48, Vincenzo Massimiliano Pappalardo, di 51, Luca Anicito, di 46, Alfio Giuffrida, di 54, Rosario Mannino, di 56, e Gianfranco Antonino Pappalardo, di 48.