Caro biglietti in Sicilia, Giuffrida (Pd): insularità non rispettata
Il problema dei trasporti e del caro-biglietti resta per la Sicilia e i siciliani una delle questioni irrisolte, sul tavolo dei governi regionali da decenni.
Il caro voli e i costi in generale per l'attraversamento dello Stretto restano esorbitanti se confrontati a quelli che devono affrontare i residenti di altre regioni. La continuita' territoriale e' rimasta fin qui una chimera, obiettivo mai realizzato, anche se nel gennaio del 2016 la condizione di insularita' della Sicilia e' stata riconosciuta da una risoluzione approvata dal Parlamento europeo, risoluzione di cui era relatrice l'europarlamentare catanese Michela Giuffrida. A distanza di quasi un anno quel riconoscimento resta lettera morta. E il problema si ripresenta puntualmente, soprattutto nell'approssimarsi delle festivita' natalizie, che proprio a causa del caro-tariffe per l'Isola si trasformano ancora una volta da occasione di crescita a occasione mancata. Il quotidiano La Repubblica ha messo a confronto a titolo esemplificativo il costo dei biglietti aerei da Palermo per Milano e Roma, con quelli da Olbia e Cagliari con le stesse destinazioni, scoprendo che un turista intenzionato a venire in Sicilia o un siciliano che vorra' partire il 23 dicembre sara' costretto a sborsare una somma pari a circa 4 volte lo stesso collegamento aereo con la Sardegna.
Nei giorni scorsi il presidente della Regione, Nello Musumeci, e' tornato proprio sul tema dei trasporti e del caro tariffe, chiamando al dialogo la deputazione siciliana a Roma e a Bruxelles "senza guardare alle appartenenze". Il sogno di Musumeci resta quello di una compagnia aerea tutta siciliana, "una piccola low cost siciliana" che pratichi prezzi "umani", in linea con quelli dei voli da e per altri aeroporti italiani. "Ma serve anche il confronto con il governo nazionale e con l'Ue", ha detto Musumeci.
"Sono felice del fatto che il presidente della Regione ci convochi e riconosca il senso di una vittoria comune che va al di la' delle appartenenze", dice l'europarlamentare Michela Giuffrida, secondo cui e' "inutile appellarsi ancora alle compagnie aeree". Il rischio insomma e' che la condizione di insularita' sancita dalla risoluzione approvata dal parlamento europeo resti per sempre lettera morta. Per questo, ribadisce l'europarlamentare, "bisogna fare fronte comune per chiedere un incontro al Commissario per i Trasporti Violeta Bulke, come priorita', ma senza dimenticare i Commissari per la concorrenza Vestager e Cretu per la Politica regionale".
"Quando si parla di accordi con le compagnie non credo si possa convincere nessuno a calmierare i prezzi dei biglietti aerei - spiega Michela Giuffrida -, si deve agire su un livello superiore, istituzionale, bissando il successo del modello delle isole ultraperiferiche".