Il Commissario ad Acta bacchetta il Comune di Pachino
Non hanno fine a Pachino le proteste da parte del consigliere d'opposizione Corrado Quartarone dopo la seduta consiliare svoltasi lo scorso 6 ottobre e culminata con la piena approvazione da parte della maggioranza (con astensione del pacchetto di minoranza) del rendiconto di gestione 2016 e del piano di riequilibrio pluriennale. Le proteste sollevate dal gruppo d'opposizione riguardavano le modalità di convocazione del consiglio comunale e sopratutto anomalie di carattere amministrativo che, a giudizio di Quartarone, risulterebbero prese con una buona dose di "Faciloneria"da parte del presidente del consiglio e di alcuni amministratori all'interno del Palazzo Comunale. A supporto del consigliere Quartarone e del restante gruppo della minoranza interviene con una segnalazione scritta ed indirizzati agli organi comunali di competenza e alla Corte dei Conti, il Commissario ad Acta Carlo Turriciano.
Il funzionario che si era già insediato al palazzo comunale per vagliare il Rendiconto di Gestione per l'Esercizio Finanziario 2016 al fine di essere poi visionato dall'organo dei revisori contabili e approvato in aula consiliare nei tempi e nei modi che la legge autorizza. Tutto questo secondo Turriciano non avviene, e se avviene il funzionario regionale precisa che i lavori in aula consiliare non sono stati fatti rispettando il regolamenti inerente al TEUL(testo unico enti locali). In effetti nelle lettera inviata al palazzo di città Turriciano scriverà: "Il responsabile del servizio finanziario, con nota 29616 del 2 Ottobre 2017,indirizzava all'organo di revisione dei conti,il rendiconto Gestionale dell'esercizio di Bilancio 2016,senza considerare minimamente che ad essere prima informato dovevo essere io in qualità di Commisario espletante il mio mandato".
"Inoltre - afferma Turriciano - il presidente del consiglio, esautorato implicitamente dalle sue funzioni,si appresta a convocare i seduta urgente il civico consenso non permettendo da un lato, a me stesso di espletare il mio mandato nelle mie funzioni in base all'articolo 4 D.A 241/2017(Dove spetta al commissario convocare il consiglio comunale con un termine massimo di trenta giorni), dall'altro in base alle prescrizioni dell'articolo 227 comma 2 del Dlgs 267/2000,dove non può essere convocato nell'arco di breve tempo, in questo caso 48 ore, un consiglio comunale per l'approvazione di un importante strumento finanziario e che i consiglieri non hanno avuto il tempo di vagliare tutta la documentazione,con elusioni riguardanti anche l'articolo 17 del regolamento interno inerente il consiglio comunale che prevede che le trattazione del rendiconto di gestione può essere trattata anche in seduta ordinaria,nei tempi e nei modi previsti dalla legge."
La domanda che Il consigliere Quartarone si pone è la seguente: "Se è stato approvato il rendiconto di gestione 2016,trascurando le normative previste e agendo con estrema superficialità,mi domando ora un altro importante quesito che riguarda l'approvazione del piano di riequilibrio pluriennale: Anche lì è stato fatto tutto a norma? O dobbiamo aspettarci il dissesto e quindi la perdita di otto milioni di euro?"
Giuseppe Campisi