Il racconto di Marika sparita da Siracusa e poi trovata dai parenti a Paternò
Ai carabinieri di Paterno' che l'hanno rintracciata nell'abitazione della famiglia di origine, la tredicenne siracusana sparita ieri sera intorno alle 19, ha raccontato, frastornata e in lacrime, di essere arrivata fin li' con un passaggio a bordo di un'auto. Poco dopo essere uscita dalla Cittadella dello Sport, a Siracusa, con il borsone in spalla, al termine della lezione di nuoto sincronizzato, la minore sarebbe andata via in fretta senza farsi notare, nemmeno dai genitori adottivi, la madre, che lavora nelle strutture alberghiere, e il padre, un medico. Ha raccontato di avere avuto una crisi di pianto, per via di una incomprensione con la madre adottiva, e avrebbe proseguito a piedi, girovagando per le vie della citta'. Il conducente di un'auto, dopo avere incrociato la ragazzina, si e' fermato e, impietositosi, secondo la ricostruzione dei militari, le avrebbe dato la sua disponibilita' ad accompagnarla. La ragazza, che aveva staccato il suo cellulare, gli avrebbe detto di volere andare dai suoi parenti a Paterno'. E nella casa dei genitori naurali, Marika ha trascorso la notte, ma le sue dichiarazioni sono al vaglio degli agenti della Squadra mobile di Siracusa. "Sono in corso da parte degli inquirenti della Squadra mobile aretusea, coordinati dalla Procura della Repubblica di Siracusa, ulteriori approfondimenti per stabilire le modalita' dell'allontanamento e l'eventuale concorso di altri soggetti", fanno sapere dalla questura di Siracusa. Resta l'epilogo positivo della vicenda, dopo ore di sgomento e paura, non solo a Siracusa, ma in tutto il Paese dove la vicenda era seguita con attenzione dai media. Incessante la pressione anche sui social, tra amici e conoscenti che temevano il peggio, e grande e' stato il sospiro di sollievo, anche nella scuola media Vittorini frequentata dalla ragazza: "Siamo felici, ora l'aspettiamo in classe", hanno detto gli insegnanti e i compagni. (AGI) Sr1/Mrg/Mzu