Il naufragio sei migranti nel Canale di Sicilia
Preso a Pozzallo lo scafista che avrebbe provocato 18 morti
La polizia di Stato ha fermato a Pozzallo lo scafista ritenuto responsabile di aver condotto in Italia 117 migranti e della morte, come conseguenza del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, di circa 18 persone cadute in mare durante la traversata. Tra i testimoni ascoltati anche la madre di bambino di 3 anni scomparso tra le onde caduto in acqua con un giubbotto salvagente troppo grande per lui. I testimoni hanno riferito che mentre tutti si aiutavano l'un con l'altro quando un tubolare del gommone si è sgonfiato, lo scafista ha preso un bidone di plastica per usarlo come galleggiante e si è gettato in acqua in attesa dei soccorsi. Intanto al centro di prima accoglienza oltre ai nuovi migranti, ci sono ancora 135 minori non accompagnati, alcuni sono arrivati i primi giorni di agosto e che non trovano una sistemazione perchè i centri di 'seconda' accoglienza per minori sono saturi. Per loro ad ogni nuovo sbarco, dolore e speranza che si rinnovano.
Il fermato da polizia di Stato, squadra mobile Questura, carabinieri e guardia di finanza, con l'accusa di essere lo scafista, è un senegalese di 20 anni, Seydi Koutoubo. Dalle testimonianze raccolte è emerso che nonostante le pessime condizioni del mare i libici avevano ordinato la partenza, pertanto i migranti dal capannone si sono spostati in spiaggia, dove c'era il gommone e lo scafista. Dopo alcune ore, per le pessime condizioni meteo, il gommone, con i migranti 'stipati', ha imbarcato acqua e si è afflosciato uno dei tubolari. Una parte dei 'passeggeri' è caduta in acqua, mentre su altri si rovesciava della benzina. I migranti uomini si sono spogliati perché il carburante stava bruciando loro la pelle, mentre le donne, per non denudarsi, si sono ustionate. Tra le persone cadute in mare anche una madre con suo figlio di tre anni: sono stati soccorsi da altri migranti, ma durante quelle fasi, il piccolo è scivolato i mare perché indossava un giubbotto salvagente per adulti che si è sfilato. Lo scafista durante l'incidente non curandosi di aver assunto il comando del gommone, non avrebbe prestato alcun aiuto, ma avrebbe preso un bidone di benzina lo svuotava e si sarebbe allontanato usandolo come galleggiante. Dopo la contestazione del reato il ventenne gambiano è stato condotto nel carcere di Ragusa.