Call Center
Palermo, i lavoratori di Almaviva in assemblea. "No ai trasferimenti in Calabria"
Sono riuniti in assemblea in un cinema a Palermo da stamattina i lavoratori di Almaviva Contact per decidere quali iniziative di lotta mettere in atto contro l'ipotesi avanzata dall'azienda di trasferire una prima tranche di 154 operatori del call center palermitano su 397 a Rende, in Calabria, perché a dicembre andrà ad esaurimento una commessa Enel. Ieri Almaviva ha comunicato ai sindacati, durante un incontro nella sede aziendale di via Cordova, che entro il 15 ottobre, se non sarà rispettato il contenuto dell'intesa siglata a maggio scorso al ministero dello Sviluppo economico, potrebbe avviare un nuovo processo di ristrutturazione aziendale. L' intesa siglata al Mise ha scongiurato 2.988 esuberi a Palermo(1670), Roma (918) e Napoli (400) e collocato nei tre siti i lavoratori in solidarietà fino a novembre. A Palermo gli operatori del callcenter sono disperati e puntano il dito contro i sindcati; durante l'assemblea ancora in corso gli animi si sono accesi, i lavoratori chiedono alle organizzazioni sindacali di riaprire le procedure di mobilità, rimettendo in discussione l'accordo di maggio. Ieri il viceministro Teresa Bellanova ha convocato un tavolo al Mise per il 20 ottobre sulla vertenza Almaviva.
I sindacati chiedono al governo di anticipare l' incontro sulla vertenza Almaviva Contact convocato ieri dal viceministro Teresa Bellanova al ministero dello Sviluppo economico per il 20 ottobre prossimo. "Non c'è più tempo da perdere - dicono Emiliano Cammarata della Slc - Cgil e Eliana Puma della Fistel Cisl - dal 24 ottobre i trasferimenti saranno esecutivi. 154 persone e le loro famiglie non possono restare col fiato sospeso né improvvisare un trasferimento in Calabria tout court".