Obbligo di soggiorno per 4 anni
Palermo, confiscati i beni del costruttore Marcello Sbeglia
La sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo ha disposto la confisca di alcuni beni (una decina di conti correnti, tre immobili e un'auto) riconducibili a Marcello Sbeglia, costruttore, che sarà anche sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per quattro anni. Per il pm Geri Ferrara, Sbeglia, imputato di intestazione fittizia e reati fiscali davanti al Tribunale di Palermo, dopo l'arresto del padre (condannato per riciclaggio), avrebbe continuato a gestire gli affari della Cedam, la società di famiglia, proseguendo gli accordi societari probabilmente occulti con il gruppo Ponte. "Forte della posizione - dice il pm nella memoria - che il padre aveva conseguito al'interno dell'organizzazione mafiosa". I giudici concordano con la guardia di finanza che in un'annotazione scrive: "il ricorso all'intestazione fittizia è per Marcello Sbeglia uno stile di vita posto in essere con condotte perduranti e reiterate, un modello da perseguire ad ogni costo". Nelle scorse settimane, sempre le Misure di prevenzione avevano dissequestrato i beni del gruppo Ponte che amministra tre alberghi in città: Astoria, Garibaldi e Vecchio Borgo. I sigilli erano scattati un paio d'anni fa per la presunta commistione della proprietà con la famiglia Sbeglia e in particolare con Marcello, sotto inchiesta per mafia. Era stato arrestato nel 2014 perché ritenuto rampollo di un clan di costruttori che sarebbero punto di riferimento di diverse famiglie mafiose per la gestione degli appalti. Per il Tribunale non c'è però prova che Sbeglia avesse la reale gestione delle società della famiglia Ponte e che operasse "uti dominus".