Operazione "Dama nera" della Finanza di Roma
Catania, arrestati Costanzo e Bosco per le tangenti Anas
Terremoto giudiziario all'Anas. Dieci persone sono state arrestate dal Comando provinciale di Roma della Guardia di finanza, nell'ambito dell'operazione "Dama nera" . Tra i destinatari dell'ordinanza restrittiva, gli imprenditori catanesi, Mimmo Costanzo e Concetto Bosco. Cinque degli arrestati sono dirigenti dell'Anas ed ancora tre imprenditori, un avvocato ed un politico, già sottosegretario alla Infrastrutture, Luigi Meduri. La mente dell'organizzazione sarebbe stata Antonella Accraglianò, 54 anni, di origini siciliane. Gli inquirenti avrebbero scoperto una vera e propria cellula criminale, costituita da dirigenti e funzionari “corrotti” di Anas Spa i quali - abusando dei poteri derivanti dall’incarico ricoperto nell’ambito della predetta azienda pubblica - sono riusciti ad ottenere utilità e provviste corruttive da imprenditori, titolari di società di rilievo nazionale, in alcuni casi con l’intervento di un “colletto bianco” (un avvocato di Catanzaro) e di Luigi Meduri Nell'inchiesta della Procura di Roma, oltre ai 10 arrestati, sarebbero più di trenta gli indagati, accusati a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione per l’esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità e voto di scambio. Figura centrale è risultata sarebbe Antonella Accraglianò, dirigente responsabile del Coordinamento Tecnico Amministrativo di ANAS SPA – vero e proprio deus ex machina all’interno del sodalizio, che ha visto la fattiva compartecipazione di ulteriori dirigenti dell’azienda pubblica, quali Oreste De Grossi , Sergio Serafino Lagrotteria, Giovanni Parlato e Antonino Ferrante. Sul punto, assolutamente evidenti ed inequivocabili gli immorali principi che ispirano la manager nello svolgimento del suo incarico dirigenziale: (a) tanto da offrire, in un esplicito do ut des, il suo sostegno ad un altro dipendente ANAS (“…come si dice… sono una sua ammiratrice io… UNA SUA SPONSOR… spero di esserlo anche in futuro…”); (b) ovvero a far intendere, ai sodali Parlato e Ferrante i suoi illeciti propositi (“…speriamo di tenerci forte come abbiamo fatto fino ad adesso.. e di fare tutti un saltino in avanti per poterci aiutare... perché quello è poi lo scopo.. capito? che chi.. io sono stata abituata in questo modo.. chi cresce, chi fa un salto in avanti, si porta gli altri dietro.. QUESTA È LA SCUOLA…”), soprattutto in relazione al recente cambio del top management di ANAS S.p.a. Le conversazioni captate hanno consentito di far emergere come nel gruppo valesse la regola per la quale “...SE VIAGGI DA SOLO NON FAI NIENTE... chi ha cercato di viaggiare da solo, POI L'HANNO AZZOPPATO… perché, poi, alla fine, non ti riconoscono più...”: in altre parole, trattavasi di un vero e proprio “sistema” criminogeno, specializzato e consolidato da anni. I dipendenti dell'Anas coinvolti nel blitz si sarebbero occupati di curare e favorire l’interesse particolare di imprenditori con cui, per ragioni d’ufficio, si interfacciavano, a completo discapito dell’interesse generale, riguardante la corretta edificazione di opere pubbliche strategiche per la collettività. Per l’illecito servizio prestato, è stato ampiamente documentato come i dipendenti dell’Azienda abbiano ottenuto provviste corruttive in danaro ovvero richiesto l’assunzione di persone “a loro vicine” o l’affidamento di lavori in sub appalto a soggetti agli stessi riferibili. Meritevole di menzione è il linguaggio criptico utilizzato nel descrivere le dazioni di denaro, definite alternativamente “libri”, “topolini” o “medicinali/antinfiammatori”. Allo stato, gli autori degli episodi di corruzione, nei confronti dei nominati pubblici ufficiali, sono stati identificati negli imprenditori di Catania Concetto Bosco e Mimmo Costanzo, agli arresti domiciliari, riferimenti di società di rilievo nazionale Tecnis Spa e COGIP INFRASTRUTTURE SPA, entrambe con sede legale a Tremestieri Etneo . Pienamente coinvolto nell’illecito rapporto di corruttela è risultato Luigi Meduri, già presidente della Regione Calabria da gennaio 1999 all'aprile del 2000 Gli imprenditori Bosco e Costanzo, avrebbero pagato mazzette ai dipendenti pubblici sotto inchiesta, chiedendo ad Antonella Accraglianò la riconferma dell’impiego presso ANAS SPA di due geometri di suo diretto interesse. Più nel dettaglio, la manager dell'Anas veniva interessata dagli imprenditori siciliani e, per conto degli stessi, da Meduri, non solo per la velocizzazione dei pagamenti conseguenti all’iscrizione di “riserve” nelle contabilità di cantiere, risolte attraverso il meccanismo del cosidetto. “accordo bonario”, ma, anche e soprattutto, per l’ottenimento dell’autorizzazione alla cessione di un ramo d’azienda (in realtà una vera e propria cessione del contratto d’appalto, normativamente non lecita), concernente la realizzazione della Variante di Morbegno, in Lombardia, provincia di Sondrio. In sintesi, emergeva come le aziende facenti capo ai catanesi, in A.T.I., risultassero aggiudicatarie di un appalto dell’ANAS SPA, per un importo pari a oltre 145 milioni di euro, per la progettazione e l’esecuzione della Variante di Morbegno, dallo svincolo di Fuentes allo svincolo del Tartano; Costanzo e Bosco avrebbero voluto cedere il ramo d’azienda (in realtà, come detto, l’appalto), relativo alla realizzazione della citata Variante di Morbegno, in favore di un’altra società con sede a Sondrio; Questa cessione era condizionata all’autorizzazione dell’appaltante ANAS SPA, attraverso la cosidetta presa d’atto. Le mazzette pagate in 6 trance sarebbero state per un valore di 150 mila euro
I NOMI DEL BLITZ
1 ACCROGLIANÒ Antonella – cl. 1961 – carcere;
2. DE GROSSI Oreste – cl. 1956 – carcere;
3. LAGROTTERIA Sergio Serafino – cl. 1967 – carcere;
4. PARLATO Giovanni – cl. 1967 – carcere;
5. FERRANTE Antonino – cl. 1961 – carcere;
6. BATTAGLIA Eugenio – cl. 1962 – domiciliare;
7. BOSCO LO GIUDICE Concetto Albino – cl. 1963 – domiciliare;
8. COSTANZO Francesco Domenico – cl. 1962 – domiciliare
9. MEDURI Luigi Giuseppe – cl. 1942 – domiciliare;
10. VIDONI Giuliano – cl. 1945 – domiciliare;
per i reati di associazione per delinquere [art. 416 c.p.], corruzione per l’esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri d’ufficio [artt. 110, 318, 319 e 321 c.p.], induzione indebita a dare o promettere utilità [art. 319 quater comma 1 e 2 c.p.] e voto di scambio [artt. 110 c.p. e 96 comma 1 e 2 DPR n. 361/1957]; sequestro per equivalente delle somme corruttive allo stato accertate nei confronti di tutti i dipendenti pubblici infedeli, fino a concorrenza di € 200.000,00.