Il delitto di Giordana Di Steano
Uccisa a coltellate a Nicolosi, l' ex convivente arrestato a Milano confessa l'omicidio
E' stato arrestato con l'accusa di omicidio, Antonio Priolo detto Luca Priolo, 24 anni, l'ex convivente della vittima. L'uomo avrebbe prelevato nelle prime ore del giorno 300 euro dal bancomat e si sarebbe recato in Lombardia. A tradirlo diverse telecamere sia a Messina che in Calabria.
Al termine di un serrato interrogatorio è crollato, confessando d'aver ucciso Giordana Di Stefano, una ragazza di 20 anni, madre di una bambina di pochi anni che avevano in comune. La donna è stata uccisa questa mattina a coltellate in Via Monlupo, periferia di Nicolosi, comune del catanese alle pendici del vulcano, mentre si trovata all'interno della propria auto, un'Audi A2 di colore grigio metallizzato.
Secondo fonti giudiziarie il 24enne, ha fatto "ampie ammissioni". I carabinieri, peraltro, avevano trovato suoi indumenti sporchi di sangue vicino alla sua abitazione di Belpasso. Il giovane è accusato di omicidio volontario aggravato.
Quello che sembra un caso di femminicidio, come tanti simili, con l'ex convivente, compagno o fidanzato che non accetta la fine di una relazione è risultato essere la dura verità. Di fatto oggi più che mai anche la presenza sui social permette di scandagliare i rapporti delle persone riuscendo il più delle volte a carpire elementi di una vita difficile, piena di sofferenze e frustrazioni.
Giordana, che lascia una figlia di quattro anni amava raccontare le proprio emozioni anche sul suo profilo Facebook. La pagina virtuale si apre con una foto con la figlia e un giovane davanti la torta di compleanno il 27 agosto scorso. La vittima era una ballerina e partecipava a eventi e spettacoli nella Sicilia orientale. Aveva 691 amici, tante foto con la figlioletta, molti selfie con amiche. Quest'estate sembra che qualcosa non andasse nel rapporto che la donna aveva con qualcuno (Uomo o donna). Il 4 settembre posta: ''Ballavo per un disperato bisogno fisico di muovermi,voltarmi, correre... Ballavo perché il mio corpo doveva scaricare nell'aria circostante violente energie compresse che non sapevo dove mettere, come trattare. Era una forza misteriosa,silenziosa, completamente padrona di me, della quale non sapevo cosa fare...''. Il 4 agosto sotto la scritta ''ho smesso'' ha pubblicato questo post: ''Uno degli errori più grandi che si possano fare è tenere vicino chi sgretola la tua autostima, piano, con gesti apparentemente inconsapevoli''. E ancora: ''Bisogna fare attenzione alle parole che si dicono... Le parole sono armi senza scampo, affilate e pericolose... Ti si appigliano addosso e non te ne liberi più... Ci sono schiaffi che si perdonano e parole che non lasciano scampo....!!!! Alcune parole non si perdonano.... Buonanotte...!!!!!''.
Giordana Di Stefano oggi era stata in tribunale, dove era parte lesa nella prima udienza preliminare per stalking scaturita da una sua denuncia del 3 ottobre 2013 prorpio ai danni del suo ex convivente Luca Priolo di 24 anni. Da allora non aveva più segnalato minacce e non aveva neppure nominato un proprio avvocato.
Nell'esposto la giovane segnalava di avere ricevuto messaggi assillanti e degli appostamenti dall'ex convivente e pare che a far scattare gli estremi della denuncia abbia contribuito un episodio in particolare, un giorno che l'uomo era entrato senza autorizzazione in casa della vittima. La prima udienza si sarebbe dovuta tenere stamattina ma è stata rinviata perché il legale dell'imputato ha chiesto il ricorso a riti alternativi ipotizzando anche una bonaria risoluzione.