Inquinamento, Eni pronta a investire 260 milioni per la bonifica nel Siracusano
"Vogliamo aprire una pagina nuova nel rispetto dei ruoli. Un tavolo del quale facciano parte il ministero dell'ambiente, la Regione Siciliana e i sindaci del territorio per fissare quanti fondi si mettono, con quali modalità e tempi certi. L'Eni Rewind in questo momento sta parlando di 260 milioni di euro". Lo ha anticipato il ministro dell'ambiente Sergio Costa davanti alla Prefettura a Siracusa prima dell'incontro con i sindaci siracusani ribadendo l'istituzione di un tavolo tecnico tra pubblico e privato. Costa si augura che oltre all'Eni "possano accodarsi altri soggetti privati in questa modalità che deve prevedere tempi certi e risultati sicuri. Un modo per togliere le schermaglie giuridiche di chi ha torto o ragione e mettere al centro il benessere dei cittadini".
"Dobbiamo stabilire chi fa cosa. Il tavolo delle bonifiche deve prevedere modalità tecniche e un impegno formale di fronte allo Stato", ha aggiunto il ministro Costa "L'Eni è di proprietà al 30 per cento dello Stato. - ha sottolineato - Ho riscontrato una certa disponibilità ed oggi li incontrerò per definire questa disponibilità concreta. Dobbiamo risolvere le cose insieme. Mi aspetto che gli altri facciano lo stesso. Non credo che ci sia qualcuno che voglia restare isolato. Se qualcuno lo vuole fare se ne assume le responsabilità. Non ci sarà un soggetto privato che si vuole mettere contro questo percorso. Un privato si vuole mettere contro il popolo italiano o il popolo siciliano?".
L'amministratore delegato di Eni Rewind, Paolo Grossi, ha accolto l'invito del ministro dell'ambiente Sergio Costa "confermando la disponibilità della società a partecipare ad un tavolo di confronto, studio e approfondimento dei dati ambientali acquisiti con le più recenti indagini svolte dal Cnr nel 2017/2019 e in corso di analisi da parte di Ispra". È quanto si legge in una nota diffusa da Eni. "Eni ritiene che la riapertura del dialogo tecnico, attraverso Eni Rewind, mediante la condivisione e l'approfondimento di tutti i dati a disposizione, degli eventuali nuovi elementi emersi e delle integrazioni che risulteranno opportune, anche al fine di tenere conto della storia industriale e societaria degli insediamenti che hanno via via interessato il sito, sia un percorso auspicabile per superare le posizioni contrapposte e focalizzare le energie nell'interesse comune del territorio. Eni Rewind - continua la nota - si farà promotore del coinvolgimento al tavolo delle aziende presenti o comunque interessate nella gestione storico-industriale del sito". Eni Rewind ricorda di avere avviato le attività di messa in sicurezza e di bonifica di suoli e falda: ad oggi la società ha già speso 395 milioni di euro e stima ulteriori costi per 260 milioni, di cui 150 circa per la gestione dei sistemi di trattamento delle acque di falda realizzati e gestiti sul sito.