Palermo, presentato il romanzo di Enrica Mormile “Il viale dei cancelli”: quella Sicilia luogo dell’anima
Tutti abbiamo un “Viale dei cancelli”. Una sorta di metafora della vita. Un percorso dove si incontrano – e, a volte, si confondono - certezze e paure, gioie e dolori, sogno e realtà.
Una convinzione – o una piacevole illusione? – che si consolida leggendo il romanzo di Enrica Mormile, “Il viale dei cancelli”, edizioni Albatros, presentato a Palazzo delle Aquile, a Palermo.
Il protagonista principale è un giornalista, Giacomo. La sua vita cambia radicalmente quando, per motivi legati alla sua professione, decide di abbandonare i ritmi frenetici della città e della cronaca quotidiana per dedicarsi alla scrittura “meditata”, alla ricerca di storie ricche di umanità e di sentimenti, in un luogo lontano dai clamori e dalle ansie. Il caso lo porta in un paese dell’entroterra siciliano, Fontepetra Castronìa: il suo è un “approdo”, come in una terra sconosciuta che, ben presto, si rivelerà carica di avvenimenti, di scandali, omicidi, fughe e inseguimenti, immense ricchezze e povertà. Accadimenti del passato che si intrecciano strettamente con il presente, in una trama piena di colpi di scena, in un crescendo di pathos, pur nello scandire lento e compassato del tempo, tipico dell’animo isolano.
“…Fontepetra godeva di una posizione privilegiata. Nei giorni più limpidi, in lontananza verso il nord si poteva vedere il mare e nell’immenso azzurro lo Stromboli sputare i suoi lapilli incandescenti, mentre di notte, dietro le cime dei monti più alti alle spalle del paese, le lingue di fuoco dell’eruzione dell’Etna, velate da un denso fumo grigio, tingevano il cielo di un minaccioso riflesso rosso cupo”…
Giacomo imparerà a conoscere gli abitanti di quel paese che diventerà per lui un luogo dell’anima. Ma scoprirà anche tanti segreti, racchiusi negli sguardi profondi della gente e negli eloquenti silenzi alle sue domande su un mistero che nessuno sembra voler svelare: il viale dei cancelli. Un enigma al quale si accompagnano pure avvenimenti degni della trama di un giallo.
Nella sua ricerca della verità, Giacomo incontrerà i personaggi che lo condurranno per mano verso la soluzione del mistero. Personaggi genuini che ci fanno ricordare le madri e le nonne siciliane; i sapori e i profumi dei dolci fatti in casa; le tavole imbandite nei giorni di festa; i giochi infantili nel cortile davanti casa; il vocìo festoso dei bambini che escono da scuola; lo struscio serale sulla strada principale del paese dove i giovanotti incrociano gli sguardi delle ragazze sperando di cogliere, in un battito di ciglia, un impercettibile “sì” ad un incontro furtivo.
Nostalgie? Forse. Ma, soprattutto, il bisogno di trasmettere valori. Come il dialogo tra generazioni che nel romanzo si evidenzia nel ruolo fondamentale assegnato dall’autrice ai personaggi femminili. E al lettore, alla fine, non saranno risparmiate sorprese e riflessioni, frutto di una prosa ricca, capace di suscitare curiosità e armonia. Quell’armonia che si manifesta ogni giorno in una Sicilia piena di contraddizioni ma immersa nei colori del suo mare, nelle forme del suo barocco, nel profumo della sua terra.
Alla presentazione del romanzo hanno partecipato il Maestro Peppe Vessicchio, marito dell’autrice, l’attore Andrea Rizzoli, che ha letto alcuni brani del libro, e il giornalista Tino Iozzia. La serata si è conclusa con una esibizione musicale della fisarmonicista Carmela Stefano e del Gruppo Polifonico del Balzo.
NELLA FOTO: Enrica Mormile.