L'imprenditrice sparita in Calabria nel 2016, il Gip di Vibo Valentia dispone un arresto
Sarebbe stata uccisa e il suo cadavere fatto sparire, Maria Chindamo, l'imprenditrice scomparsa il 6 maggio 2016 in Calabria. E' la conclusione a cui sono giunti i carabinieri di Vibo Valentia e del Ros che hanno arrestato Salvatore Ascone, di 53 anni, di Limbadi, già noto alle forze dell'ordine, con l'accusa di concorso in omicidio. L'arresto è stato fatto in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della Procura della Repubblica. Alla persona arrestata viene contestato il reato di concorso in omicidio.
Le indagini che hanno portato all'arresto sono state condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Vibo Valentia, della Compagnia di Tropea e del Ros. Secondo l'accusa Ascone e un suo operaio, indagato in stato di libertà, avrebbero manomesso il sistema di videosorveglianza installato nella proprietà di Ascone in località Montalto a Limbadi allo scopo di impedire la registrazione delle immagini riprese dalla telecamera orientata sull'ingresso della proprietà dell'imprenditrice di Laureana di Borrello, luogo dove la donna fu prelevata e portata via la mattina del 6 maggio 2016.