Parco degli Iblei, l'Associazione Confronto: serve una ulteriore e approfondita riflessione
Parco degli Iblei: il preannunciato completamento dell’iter per la sua ipotizzata istituzione non può non tener conto delle perplessità più volte e da più parti manifestate dai soggetti direttamente interessati. Così come non possono essere sottovalutate le preoccupazioni e le posizioni contrarie dei tanti proprietari dei terreni e degli immobili ricadenti nelle aree individuate e delimitate e dei tanti ricorsi e delle motivate opposizioni dei cittadini e degli imprenditori oltre che delle Organizzazioni delle Categorie Agricole che si sono motivatamente mosse a difesa dei legittimi interessi degli agricoltori e degli allevatori le cui aziende rischiano di essere incluse nell’area parco. Gli imprenditori infatti temono la mummificazione del territorio e comunque l’ulteriore burocratizzazione, già insostenibile, delle iniziative e delle attività che interessano le loro aziende.
“Confronto “ ha approvato un documento un documento, per sollecitare una necessaria serena riflessione sull’argomento e per chiedere un ulteriore indispensabile approfondimento sulla delicata materia, oltre che per sensibilizzare gli amministratori istituzionalmente competenti a rivedere quanto fin qui fatto per sottrarre il territorio degli Iblei da ogni ulteriore penalizzazione per chi su di esso ha investito, opera e produce. L’associazione ritiene infatti che per la istituzione di un parco occorrono presupposti ambientali e climatici per nulla presenti, tranne qualche isolata eccezione, nel territorio ibleo.
“Incontreremo i responsabili della ex Provincia Regionale per capire gli orientamenti in vista dell’incontro del 17 luglio e solleciteremo la convocazione di un incontro prima della riunione di Roma. Chiederemo che si tenga in debito conto delle preoccupazioni che accompagnano la posizione e l’azione della nostra associazione e di quanti si sono dichiarati sin dal primo momento contro la istituzione di un parco su un’area tanto vasta quanto naturalmente inidonea, perché priva di qualsivoglia vocazione . Siamo impegnati nel rilancio delle attività imprenditoriali e zootecniche del nostro territorio. Torneremo a chiedere la difesa dei nostri carrubbeti e la valorizzazione dei muri a secco ma non possiamo pensare, in un comprensorio con tante zone intensamente abitate e con tante attività economiche che hanno contribuito a fare di Ragusa “un’isola nell’isola” alla istituzione di un parco utile solo ad ulteriormente ingessare un territorio meritevole di ben altra attenzione”