Le infiltrazioni mafiose al Comune di Augusta, il pm chiede 5 anni per l'ex sindaco
Il pubblico ministero Andrea Ursino quest'oggi ha presentato il conto per l vicenda dello scioglimento del Consiglio comunale di Augusta per infiltrazioni mafiose, avvenuto cinque anni fa. Davanti ai giudici del Tribunale penale di Siracusa (presidente, Giuseppina Storaci; a latere, Nicoletta Rusconi e Alfredo Spitaleri) il Pubblico Ministero ha illustrato la propria requisitoria contro gli imputati accusati di associazione di tipo mafioso e voto di scambio aggravato dall’articolo 7. Il magistrato della Procura antimafia di Catania, che ebbe a sollecitare lo scioglimento dell’amministrazione comunale e l’incriminazione del sindaco pro tempore Massimo Carrubba, dell’ex consigliere comunale poi divenuto collaboratore di giustizia Fabrizio Blandino, dell’ex assessore ai lavori pubblici Antonio Luigi Giunta, dell’ex deputato regionale Nunzio Cappadona, nonchè di Marcello Ferro, Maurizio Carcione, Salvatore Minniti, Emanuele Gambuzza, Salvatore Alescio, Tullio Tedesco, Massimo Carrubba, Sergio Ortisi, Toni Ortisi e Carmelo Trovato, prima di inoltrarsi nella requisitoria ha chiesto di separare la posizione dell’ex deputato dell’Udc Nunzio Cappadona, a causa delle sue precarie condizioni di salute ed il Tribunale ha accolto l’istanza, avanzata anche dal difensore dell’imputato, avvocato Sebastiano D’Angelo, disponendo per lo stesso un’udienza suppletiva per la data del 24 ottobre prossimo. Subito dopo, il Pm Ursino ha avanzato le sue richieste di condanna per tutti gli imputati, eccezion fatta per il siracusano Salvatore Minniti, in quanto deceduto durante la celebrazione del dibattimento.
Per l’ex sindaco di Augusta, Massimo Carrubba, l'Accusa ha chiesto che venga riconosciuto colpevole di concorso in associazione a delinquere di stampo mafioso e di voto di scambio aggravato dall’articolo 7 e la condanna alla pena di cinque anni di reclusione.
La pena di cinque anni è stata sollecitata anche per l’ex assessore comunale Antonio Luigi Giunta; quattro anni di reclusione sono stati chiesti per Salvatore Alescio; tre anni e sei mesi di reclusione sono stati chiesti per Tullio Tedesco; due anni di reclusione e la multa di mille euro il magistrato della Dda di Catania li ha chiesti per l’ex consigliere comunale Carmelo Trovato. Un anno di reclusione per Emanuele Gambuzza, in continuazione con la sentenza “Terra Bruciata”; un anno e quattro mesi di reclusione per Maurizio Carcione, in continuazione con la sentenza “Morsa”; un anno di reclusione per Sergio Ortisi, in continuazione con la sentenza “Morsa”; un anno e due mesi di reclusione per Tony Ortisi, in continuazione con la sentenza “Morsa”; un anno di reclusione per Marcello Ferro, in continuazione con la sentenza “Morsa” e, infine, due mesi di reclusione per il pentito Fabrizio Blandino, detto Gimmy, in continuazione con la sentenza “Gorgia I”, inflittagli allorquando venne condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso. Per il Blandino, il Pubblico Ministero ha sollecitato la concessione della speciale attenuante prevista per i collaboratori di giustizia. Poi hanno iniziato le arringhe alcuni dei difensori degli imputati che andranno avanti nelle udienze del 21 maggio e del 18 giugno.
Conclusa la requisitoria del Pubblico Ministero Ursino, la parola è stata presa dall’avvocato Sebastiano Grimaldi che, assiste il Comune di Augusta, costituitosi parte civile contro tutti gli imputati residenti ad Augusta. Il penalista, condividendo l’atto di accusa del magistrato della Procura Antimafia di Catania, ha chiesto al Tribunale di condannare tutti gli imputati contro i quali il Comune megarese si è costituito parte civile sotto il profilo penale e anche sotto l’aspetto dei danni arrecati all’immagine dell’Ente pubblico, per cui ha sollecitato la loro condanna al risarcimento dei danni e al pagamento di una provvisionale, immediatamente esecutiva.