Sentenze aggiustate, incidente probatorio a Roma: Amara incalzato dai difensori
Lungo interrogatorio in tribunale per Piero Amara, l'avvocato di Augusta che assieme al collega di Floridia, Giuseppe Calafiore, ha consentito ai magistrati della procura di Roma e a quelli di Messina di ricostruire come funzionasse il sistema di tangenti per ottenere sentenze aggiustate, favorevoli ai loro clienti, davanti al Consiglio di Stato o al Consiglio della Giustizia amministrativa siciliana. Amara, che ha confermato le accuse e le cui dichiarazioni sono state ritenute attendibili dai magistrati che intendono cristallizzarle in vista del giudizio immediato, e' stato sentito in sede di incidente probatorio dal gip Daniela Caramico D'Auria che un mese fa ha firmato un'ordinanza di custodia agli arresti domiciliari nei confronti del giudice Nicola Russo, gia' arrestato l'anno prima assieme all'immobiliarista Stefano Ricucci (per una sentenza amministrativa favorevole alla Magiste), dell'ex presidente del Consiglio di giustizia amministrativa della Regione siciliana, Raffaele Maria De Lipsis, dell'ex giudice della Corte dei Conti, Luigi Pietro Maria Caruso e del deputato dell'Assemblea regionale siciliana Giuseppe Gennuso. Gli avvocati degli indagati hanno più volte messo in difficoltà Amara e molte sue affermazioni potrebbero essere frutto di millantato credito. E' venuto fuori che Amara con De Lipsis non avevano rapporti e di essersi visti una sola volta in un ristorante.
Questo capitolo di indagine, basato in buona parte proprio sulle "dichiarazioni ampiamente confessorie e di chiamata in correita'" rese a suo tempo agli inquirenti da Amara e Calafiore, chiama in causa anche l'avvocato Stefano Vinti e Giuseppe Orazio Russo, padre di Nicola. Al centro degli accertamenti ci sono ben cinque episodi di corruzione e un giro di tangenti pari a 150mila euro complessivi. L'incidente probatorio, atto il cui contenuto assume valore di prova in caso di processo, proseguira' il 26 e il 27 marzo prossimo quando davanti al gip saranno sentiti, per confermare le loro dichiarazioni, l'avvocato Calafiore e l'imprenditore Alessandro Ferraro (arrestato nell'estate scorsa assieme a Giuseppe Mineo, ex magistrato gia' in servizio presso il Cga). Per il capitolo 'tangenti' Amara e Calafiore hanno gia' chiuso i conti con la giustizia romana, patteggiando la pena per il reato di corruzione: 3 anni di reclusione il primo, due anni e 9 mesi l'altro, formalizzati dal gup Alessandro Arturi il 15 febbraio scorso.