Inquinamento, sequestrati gli impianti Siracusani di Versalis e Sasol
Quell'odore di "uova marce" nell'aria tra Siracusa, Augusta, Priolo e Melilli sarebbe arrivato da quattro insediamenti nel petrolchimico siracusano. Il gip del Tribunale di Siracusa ha disposto il sequestro degli stabilimenti Versalis di Priolo e Sasol di Augusta, e dei depuratori Tas di Priolo Servizi di Melilli e Ias di Priolo Gargallo. Prevista la continuità di esercizio degli impianti, previa disponibilità dei gestori a produrre, entro 90 giorni, un programma per ricondurre nei limiti le emissioni in atmosfera. Previsto anche il versamento di una garanzia fideiussoria pari al costo delle opere di adeguamento che dovranno essere completate entro un anno. E' scattata stamane l'operazione "No fly" coordinata dalla procura di Siracusa e condotta da carabinieri e Guardia di finanza, con il Noe di Catania e il Nictas dell'Azienda sanitaria provinciale. Indagate 19 persone che hanno rivestito incarichi di responsabilità nelle aziende tra gennaio 2014 e giugno 2016 ai quali sono contestati reati ambientali, responsabilità amministrativa degli enti ed emissione in luoghi pubblici di sostanze idonee a creare molestie. I consulenti della Procura hanno preso in esame i dati delle centraline di rilevamento atmosferico, la posizione delle aziende e uno studio del clima nella zona tra Priolo, Siracusa e Augusta. In questo modo è stato possibile individuare l'origine dei cattivi odori e accertare la percentuale di inquinamento prodotta da ciascun impianto. L'inchiesta, coordinata dal procuratore Fabio Scavone e diretta dai sostituti Tommaso Pagano, Salvatore Grillo e Davide Lucignani, scaturisce da una serie di esposti e denunce. "Le autorizzazioni ambientali, rilasciate da Regione siciliana e ministero dell'Ambiente, erano lacunose ma la situazione più grave si è registrata all'Ias di Priolo, dove l'impianto di deodorizzazione non è mai entrato in funzione" spiega il sostituto procuratore Salvatore Grillo. La società Sasol Italy, multinazionale presente in 33 Paesi nel mondo, che si occupa di produzione di prodotti chimici, "sta fornendo - si legge in una nota - la sua completa disponibilità a collaborare con le autorità competenti. E sottolinea di aver già effettuato negli ultimi anni cospicui investimenti per lo sviluppo sostenibile". Anche la Versalis, società dell'Eni impegnata nella chimica di base, operativa a Priolo per la produzione di etilene, "sta fornendo la massima collaborazione all'autorità giudiziaria e confida di poter dimostrare la correttezza del proprio operato in termini". "Non è un'attività conclusiva e non celebriamo un trionfo. Il territorio merita attenzione per un problema molto sentito dalla popolazione - spiega il procuratore Scavone - Non intendiamo risolvere in questo modo il problema. Intanto abbiamo analizzato la qualità dell'aria dal punto di vista olfattivo, ma non ci fermeremo a questa fase".