La crisi finanziaria dei Comuni iblei: il "salvagente" del segretario generale della Cgil
Una proposta-salvagente per i Comuni del Ragusano sfiancati dalla crisi finanziaria che rischia di rovinare il tessuto economico e sociale di importanti enti locali. Giuseppe Roccuzzo, segretario della CGIL Ragusa nel manifestare tutta la sua preoccupazione per l’incidenza occupazionale propone un intervento legislativo urgente. Per il segretario provinciale è necessario un sostegno strutturale che non solo garantisca la
sopravvivenza amministrativa, ma permetta a queste realtà di tornare a essere fulcro di sviluppo e servizi. Riprendendo la proposta annunciata durante la sua relazione programmatica di insediamento lo scorso mese di Novembre. Roccuzzo, è dell’idea che si necessiti di un intervento legislativo rivolto ai comuni fino a 100.000 abitanti, con particolare riferimento ai centri iblei che hanno dichiarato il dissesto finanziario o che non sono riusciti a rispettare i piani di riequilibrio finanziario tra il 1° settembre 2020 e il 31 maggio 2025. Con la previsione di una anticipazione di liquidità erogata da Cassa Depositi e Prestiti fino a 150 milioni di euro,
il provvedimento consentirebbe ai comuni di avere la liquidità necessaria a coprire completamente la massa debitoria, con l’obiettivo di incrementare la gestione liquidatoria per il pagamento dei debiti ammessi. Le risorse saranno concesse tramite decreto del Ministero dell’Interno e trasferite agli organi straordinari di liquidazione entro 30 giorni, garantendo pagamenti rapidi ai creditori entro 90 giorni. Il piano di ammortamento dovrebbe essere previsto fino a 30 anni, con un tasso d’interesse calcolato in base al rendimento dei Buoni pluriennali del Tesoro a 5 anni. I comuni iblei che potrebbero accedere al fondo, sono quelli che negli ultimi anni hanno dichiarato il dissesto o rischiano di farlo, a causa di squilibri strutturali e difficoltà nella gestione delle finanze pubbliche. L’iniziativa legislativa che il segretario Roccuzzo propone, nasce dalla sua considerazione che il dissesto finanziario o lo stato di predissesto degli enti locali iblei, comportano una serie di problematiche significative, con ripercussioni che si estendono ben oltre l’ambito amministrativo. Una delle criticità principali riguarda le imprese che vantano crediti nei confronti degli enti locali in difficoltà. Queste aziende, nel caso di attivazione della gestione del dissesto da parte dell’Organismo Straordinario di Liquidazione (OSL) mediante il metodo semplificato, potrebbero ottenere immediatamente il pagamento dei propri crediti in una percentuale variabile tra il 40% e il 60% dell’importo dovuto. In tal modo le aziende avrebbero comunque difficoltà a garantire i salari ai loro lavoratori il cui mancato e ritardato pagamento per via di queste difficoltà di liquidità sta assumendo proporzioni economiche e sociali rilevanti. Giuseppe Roccuzzo, invita le istituzioni locali e nazionali ad avviare un confronto finalizzato all’approvazione della proposta. “Non possiamo permettere che i comuni iblei continuino a pagare il prezzo di una crisi sistemica che va oltre le loro responsabilità. È tempo di agire per ridare stabilità economica e sociale al nostro territorio,” conclude Roccuzzo.