I Fatti di Avola, la Cgil: impegno concreto per il lavoro e la Cisl 'si muore ancora'
Oggi ci troviamo qui, ad Avola, per ricordare i Fatti del 2 dicembre 1968, un momento drammatico che ha segnato la storia del nostro territorio e dell’intero Paese. In quel giorno, due braccianti, Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona, persero la vita sotto i colpi della repressione, mentre chiedevano semplicemente ciò che spettava loro: dignità, diritti, e una giusta retribuzione per il loro lavoro. Quei sacrifici non furono vani. Da quella tragedia nacque una nuova consapevolezza collettiva, che contribuì a importanti conquiste sindacali, come l’approvazione dello Statuto dei Lavoratori. Fu il segnale che i diritti non si ottengono mai per concessione, ma attraverso la lotta, l’unità e il coraggio di chi non si piega davanti alle ingiustizie. Oggi, a distanza di 56 anni, dobbiamo chiederci cosa quei fatti ci insegnano per il presente. In un contesto di lavoro sempre più precario, dove spesso si tornano a vedere condizioni di sfruttamento, è nostro dovere raccogliere quell’eredità di lotta e continuare a difendere chi lavora, chi soffre, chi non si rassegna. Il ricordo dei Fatti di Avola non deve essere solo un atto di memoria, ma un impegno concreto. La CGIL di Siracusa continuerà a essere al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, per costruire una società più giusta, solidale e rispettosa dei diritti di tutti. Giuseppe e Angelo vivono nelle nostre battaglie quotidiane. Non li dimenticheremo mai. Lo scrive in una nta il segretario della Cgil di Siracusa, Roberto Alosi.
Anche la Cisl di Siracusa e Ragusa, interviene sui fatti di Avola: “Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona, morti perché chiedevano dignità per il loro lavoro di braccianti, ricordano ancora oggi – 56 anni dopo – che il loro sacrificio deve restare esempio per contrastare quei fenomeni, vedi il caporalato, che mortificano i diritti dei lavoratori”.
Lo ha detto questa mattina, al termine della cerimonia svoltasi prima in contrada Chiusa di Carlo e subito dopo all’interno del Comune per ricordare i fatti del 2 dicembre 1968, il segretario generale della Ust Cisl Ragusa Siracusa, Giovanni Migliore. Insieme a lui il segretario generale della FAI Cisl, Sergio Cutrale.
“Purtroppo si continua ancora a morire per il lavoro – hanno sottolineato Migliore e Cutrale – Avveniva a quel tempo per chiedere pari dignità con i lavoratori di altre zone, si ripete ancora oggi per la scarsa sicurezza in molti luoghi di lavoro.
Come Cisl abbiamo da tempo avviato la campagna per fermare questa scia di sangue – hanno aggiunto – Servono, però, tavoli di confronto con gli enti locali, con i governi Regionale e Nazionale per porre le condizioni utili a fa cessare questi continui sacrifici di uomini e donne”.
Presente alla cerimonia, come ogni anno, la famiglia di Giuseppe Scibilia.
“Ho manifestato alla signora Paola, figlia di una delle due vittime, la vicinanza della nostra organizzazione – ha detto Giovanni Migliore – Una vicinanza che si rafforza perché, insieme a loro, torniamo a chiedere la desecretazione delle carte sull’inchiesta seguita a quel tragico 2 dicembre. Lo dobbiamo ai due braccianti uccisi, alle loro famiglie, a tutti i lavoratori che ancora oggi chiedono diritti e dignità”.