Modica, la situazione finanziaria del Comune: la Cgil affonda i colpi sull'amministrazione
"Qualunque scelta sarà fatta dovrà essere tutelata e messa al sicuro tutta la base dei lavoratori che direttamente o indirettamente hanno lavorato con il Comune di Modica: dai lavoratori delle cooperative ai dipendenti comunali, passando per i lavoratori della Spm, oggi Gesco. Tutti i loro crediti dovranno essere messi in sicurezza e salvaguardati. Questo è in primo luogo ciò che chiediamo al Governo Monisteri e a coloro che al suo interno hanno a cuore le sorti della città e delle persone". E' l'appello - ma che sa anche di diffida - della Camera del lavoro di Modica rivolto all'amministrazione comunale in relazione alla situazione finanziaria dell'Ente.
"Il Comune di Modica - continua la nota del segretario della Cgil, Salvatore Terranova - vive da decenni una condizione di sofferenza finanziaria, che si cela in alcuni momenti come se persistesse soltanto in latenza e si manifesta acutamente e virulentemente in altri periodi. Quello che l'ente sta attraversando attualmente è un frangente piuttosto lungo in cui è evidente che la sua crisi finanziaria sta esplodendo in maniera pervasiva e sta assumendo il volto della cronicità; essa sta emergendo solo perché un soggetto terzo ne sta mettendo in luce le contraddizioni annidatesi nella sua gestione tecnico-finanziaria da un decennio e passa. È evidente che in questi ultimi anni lo scompenso finanziario si è pericolosamente aggravato; l'ultima relazione della Corte dei conti sullo stato del piano di riequilibrio ne attesta le tantissime e pesanti sfasature, frutto di una politica che ha pensato più a sé stessa che al bene dell'ente; ne attesta il peggioramento che ora sembra non lasciare scampo".
E, ancora, il giudizio della Cgil sulla situazione attuale. "L' Amministrazione, che presenta elementi di continuità col passato e altri, peraltro minoritari, di diverso orientamento, si trova sul tavolo la gestione di una emergenza che non lascia molta manovra sul piano tecnico; può lasciarne una tutta politica, quella di continuare a dissimulare i fatti per prendere tempo, per allungare i tempi col rischio di ritrovarsi tra qualche mese al punto di oggi. Essa pensiamo si era prefisso da tempo l'obiettivo di approvare i consuntivi 2022 e 2023 e i rispettivi consolidati, per ottenere lo sblocco di una parte dei trasferimenti statali per appianare qualche debito maturato con lavoratori diretti ed indiretti e qualche impresa, ma sta impiegando troppo tempo per raggiungere tale obiettivo e nel frattempo però è arrivata la relazione del Corte dei conti che qualcosa condiziona. Un obiettivo che può essere ancora realizzato per attutire i colpi delle richieste dei creditori, ma poi l'Amministrazione dovrà confrontarsi con la scelta più complicata: decidere che fare".