Il blackjack nella musica pop: i brani più belli
La musica pop, o musica “popolare”, è da sempre legata a doppio filo al mondo del gaming. Artisti come i Rolling Stones con le loro Casino Boogie e Tumbling Dice, Lady Gaga con Poker Face e Frank Sinatra con Luck Be a Lady e The Tender Trap hanno raccontato con dovizia di particolari l’adrenalina e le emozioni che si respirano davanti al tavolo verde del casinò. Ma se c’è una disciplina che meglio di altri può rappresentare il brivido del gioco, le sue dinamiche e le sorprese, quello è sicuramente il blackjack. E come scopriremo tra poche righe anche a esso sono state dedicate fior fior di canzoni da parte di alcuni dei più grandi cantanti e cantautori della storia.
L’epoca che stiamo vivendo è quella dell’online blackjack in cui gli appassionati rivivono le emozioni e l’adrenalina del gioco davanti allo schermo dei loro dispositivi elettronici. Ma buona parte del fascino del “21” deriva anche dalla cultura popolare (vedi, solo per fare qualche esempio, film come Rain Man e 21) e da come i musicisti di ogni epoca l’hanno descritto nelle loro canzoni più celebri.
Uno dei primi artisti in assoluto a parlare di questo gioco è stato il leggendario Ray Charles, icona della musica soul e blues. Nel quarto disco in studio dell’artista di Albany, “Yes indeed” del 1958 c’è un brano che si intitola proprio Blackjack. Una canzone che narra di una sfortunata avventura al tavolo verde e di un’esperienza tutt’altro che indimenticabile. Il tutto in netto contrasto con l’arrangiamento musicale, decisamente più suadente e rilassante.
Sul finire degli anni ‘70, l’epoca d’oro della pop music, balzò agli onori delle cronache musicali il cantante e produttore francese Christian Baciotti. Rivelatosi poi una semplice meteora, Baciotti ottenne un grande successo in Europa e in Italia con il brano del 1977 intitolato Blackjack e contenuto nel disco omonimo. Una canzone in puro stile disco che mette insieme un vestito sonoro allegro e travolgente con un testo decisamente meno allegro incentrato sulle contraddizioni del gioco.
Balziamo direttamente al nuovo millennio per parlare di una rock band che ha avuto successo soprattutto in patria, dopo un breve periodo di notorietà anche negli Usa e in Europa. Gli appassionati di musica heavy li ricorderanno per la loro enorme somiglianza con gli AC/DC, ma gli Airbourne sono stati in gradi di crearsi comunque una carriera di tutto rispetto. A noi in questo caso interessa un brano del loro disco d’esordio, intitolato, ovviamente, Blackjak. Un resoconto di una serata sfortunata al casinò raccontata attraverso energia, ritmi serrati e un attitudine hard rock senza compromessi.
Ancora più recente è Blackjack dei Death Grips, brano contenuto nell’album di debutto, The Money Store, di una delle band più innovative e interessanti emerse negli ultimi anni. Blackjack è del 2012 ed è un brano in cui si mischiano sapientemente hip hop sperimentale, toni cupi e graffianti e una buona dose di sound elettronico. Il testo, invece, racconta tramite metafora alcuni episodi della vita del cantante della band. Il tutto paragonato alle contraddizioni e ai colpi di scena tipici del 21.
Se c’è un artista che ha legato il suo nome al gioco e alla città che ne è l’icona mondiale, ovvero Las Vegas, quello è sicuramente Elvis Presley. Il Re del Rock non ha soltanto scritto più di un brano dedicato ai casinò, ma era completamente immerso nella cultura della città, tanto che le cronache del tempo lo raccontano passeggiare nelle sale dell’Hilton nelle prime ore del mattino, per poi sedersi ai tavoli da blackjack o alle slot machine.
La canzone che meglio rappresenta questo stretto rapporto tra il leggendario Elvis e la Sin City si intitola Viva Las Vegas ed è datata 1964. Colonna sonora dell’omonimo film, il brano abbonda di citazioni sul blackjack e su altri giochi ed è un vero inno alla città, al divertimento e all’incertezza di vivere una vita sempre sopra le righe e al centro del palcoscenico.